AMERICA/BOLIVIA - L’Arcivescovo di Sucre: “Avremo momenti molto difficili ma dobbiamo andare avanti perché la morte non è la fine della vita”

mercoledì, 31 marzo 2021 politica   situazione sociale   diritti umani   vescovi  

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L’Arcivescovo di Sucre: “Avremo momenti molto difficili ma dobbiamo andare avanti perché la morte non è la fine della vita”

Sucre (Agenzia Fides) – "Come ad ogni inizio di Settimana Santa, la celebrazione della Domenica delle Palme ci invita a vivere la ‘Settimana Maggiore’ come viene chiamata tradizionalmente dai cristiani. Così la storia della Passione del Signore ci ricorda che la gente voleva che Gesù li liberasse davvero dall'Impero Romano, ma Gesù comunica un altro tipo di liberazione, vuole liberarci dal peccato, dell'egoismo, dalla divisione, dall'orgoglio, da questi anti-valori che non ci permettono di vivere in fraternità, nel rispetto della dignità di ciascuno". Queste sono state le parole di Mons. Ricardo Centellas, Arcivescovo di Sucre, nella sua omelia di domenica 28 marzo, Domenica delle Palme.
"La cosa interessante della Passione di Gesù è che la sua missione non finisce con la morte, non finisce con un fallimento, ma è un passo verso una nuova vita. Gesù risorge, perché la sua storia, la sua missione continui e stia in mezzo a noi, lo celebriamo nell'Eucaristia e in tante testimonianze di fede" ha continuato l'Arcivescovo, che poi ha proposto il confronto con la realtà del paese. "Questo messaggio è un invito. Avremo momenti molto difficili nella vita personale, sociale, familiare che segnano il limite umano, ma dobbiamo andare avanti perché la morte non è la fine della vita, non viviamo per morire, ma per vivere."
La Bolivia continua a vivere una tensione politica non indifferente in seguito alle misure del governo contro i presunti protagoniste del cosìddetto "colpo di stato" che ha visto la detenzione in carcere della Presidente ad interim Jeanine Áñez (vedi Fides 16/03/2021). Ieri il leader della Comunidad Ciudadana (CC), Carlos Mesa, ha proposto sei misure per la riconciliazione e la pacificazione del Paese, che sono state subito respinte dal Presidente dei Deputati, Freddy Mamani (del partito MAS), che ha anche definito la proposta "demagogica".
Il politico dell'opposizione ha affermato che è essenziale che "siamo disposti a superare il confronto e a proiettare con volontà autentica la decisione di cercare la pace e costruire un futuro migliore per la Bolivia, come condizione per risolvere i nostri grandi problemi di occupazione, economia, salute, educazione e ambiente".
La Conferenza Episcopale Boliviana (CEB) ha esortato il governo a desistere dal "controllo totale del potere, dalla vendetta e dalla persecuzione", in riferimento agli arresti effettuati nell’ambito delle indagini per gli atti di violenza che hanno portato alle dimissioni dell'ex presidente Evo Morales, nel 2019. Mons. Centellas, Presidente della CEB, ha chiesto, nel rispetto del giusto processo, che fa parte dei diritti fondamentali, riconosciuti a livello internazionale, l'immediato rilascio dei detenuti. "Non possiamo rimanere in silenzio di fronte alla crescente persecuzione politica, un ricordo di momenti tristi della storia, che non crea fiducia, pace e riconciliazione tra tutti i boliviani" ha detto.
(CE) (Agenzia Fides 31/03/2021)


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