Manila (Agenzia Fides) – A causa dell’emergenza Covid, anche quest’anno i fedeli cattolici non potranno celebrare in presenza i riti della Settimana Santa e di Pasqua. I contagi da Coronavirus continuano ad aumentare, in particolare a Manila e nelle province limitrofe. Secondo informazioni giunte all’Agenzia Fides, il 21 marzo il governo filippino ha annunciato il divieto di tutti i raduni nella capitale e nelle province di Bulacan, Cavite, Laguna e Rizal. Iniziato ieri, 22 marzo, il divieto terminerà il 4 aprile, domenica di Pasqua.
Il portavoce presidenziale Harry Roque ha dichiarato che sono stati vietati tutti i tipi di raduni, compresi i servizi di culto pubblico. Matrimoni, battesimi e funerali potranno essere celebrati con la presenza al massimo di 10 persone.
Già prima dell'annuncio del governo, le tre diocesi di Novaliches, Cubao e Pasig avevano volontariamente sospeso le messe pubbliche per due settimane, esortando le persone a rimanere a casa al sicuro e limitare gli spostamenti. Con una lettera inviata alla comunità cattolica, Mons. Roberto Gaa, Vescovo di Novaliches, e Mons. Honesto Ongtioco, Vescovo di Cubao, hanno motivato la decisione e incoraggiato la popolazione in questi tempi così precari.
“So quanto è difficile accettare questa decisione per molti di noi cattolici, le nostre chiese sono i luoghi in cui la nostra gente va a cercare rifugio in particolare in questo periodo dell'anno”, ha dichiarato Mons. Gaa. “Se non facciamo nulla di drastico e le cose rimangono come sono adesso, la situazione potrebbe aggravarsi anche in altri luoghi”. Il Vescovo ha inoltre chiesto di ridurre della metà la forza lavoro negli uffici parrocchiali e limitare i movimenti del personale solo agli edifici della chiesa.
“E’ straziante chiudere i nostri luoghi di culto proprio nel momento più importante dell’anno liturgico” ha detto Mons. Ongtioco, "ma dobbiamo mantenere sotto stretto controllo questa situazione che mette a rischio molti dei nostri fedeli”. “Questa è la stagione del grande amore. Per me, amare i nostri vicini in questo momento significa tenerli al sicuro. Giunga il conforto anche se le porte della nostra chiesa saranno chiuse”, ha aggiunto.
Le diocesi colpite hanno incoraggiato i fedeli a rimanere a casa, seguire i protocolli sanitari e partecipare alle funzioni religiose attraverso i social media soprattutto durante la Settimana Santa.
(SD) (Agenzia Fides 23/3/2021)