ASIA/PAKISTAN - Elezioni amministrative e diritto di voto: le minoranze dicono “No” alla discriminazione su base religiosa

martedì, 12 luglio 2005

Lahore (Agenzia Fides) - Tenere distinte religione e politica e assicurare a tutti i cittadini pakistani, qualunque religione professino, gli stessi diritti politici: sono le richieste della “Commissione per la Pace e lo Sviluppo umano” di Lahore, organismo che opera per la difesa dei diritti delle minoranze. In un comunicato inviato all’Agenzia Fides, la Commissione critica il governo del Pakistan perchè nelle imminenti elezioni amministrative, che interesseranno il paese nell’agosto e nel settembre prossimo, vi saranno discriminazioni fra elettori musulmani e non musulmani.
La Commissione lamenta un duplice standard, che penalizza i cristiani: i loro candidati saranno forzatamente confinati in apposite liste, creando un ghetto e immettendo un criterio di distinzione religiosa nelle elezioni politiche. Secondo la Commissione, questa decisione è contraria al pluralismo e all’idea di società multiculturale e multireligiosa: per questo si chiede una maggiore liberalizzazione e democratizzazione anche nelle regole elettorali. Le liste separate aumentano l’intolleranza e l’emarginazione dei cristiani, mentre ritrovare nella medesima lista cittadini di diversa religione contribuisce all’armonia sociale. Secondo il governo, questo è un modo per dare una rappresentanza certa ai cristiani e alle altre minoranze, ma diventa invece un ostacolo a una concezione laica dello stato e all’affermazione delle libertà civili per le minoranze.
Le elezioni locali in Pakistan si tengono secondo un complesso sistema di voto che, per coprire tutte le regioni, dura oltre un mese. Le elezioni sono state annunciate dal presidente Musharraf nel marzo scorso, insieme con l’annuncio che nel 2007 si terranno nel paese le elezioni generali.
La “Commissione per la Pace e lo Sviluppo Umano” del Pakistan è una Organizzazione non governativa impegnata nella difesa dei diritti umani e delle minoranze, formata da membri cristiani e musulmani. Spesso lavora fianco a fianco con la Commissione “Giustizia e Pace” dei Vescovi pakistani. Per estirpare l’intolleranza dalla società pakistana, la Commissione promuove la costruzione di un tessuto di pace e di riconciliazione a partire dal basso, attraverso una rete di organizzazioni e movimenti.
(PA) (Agenzia Fides 12/07/2005 Righe: 26 Parole: 265)


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