EUROPA/ITALIA - “Puntare sull'istruzione": le donne di Medici con l’Africa Cuamm

lunedì, 8 marzo 2021

Cuamm

Padova (Agenzia Fides) - Le donne sono al centro dell’impegno per la salute di Medici con l’Africa Cuamm. Per omaggiare e testimoniare il loro grande e costante impegno, in occasione di questo 8 marzo, l’organizzazione ha condiviso le esperienze di una dottoressa mozambicana e di una project manager sud sudanese.
“È stato mio padre il primo a incoraggiarmi a studiare. Non erano in molti i padri che la pensavano come lui, ma io sono stata la prima della famiglia a laurearsi e poi si sono laureati anche lui, che oggi è avvocato, e mia madre, che ha studiato matematica”, racconta Inocencia Fumo di Nampula, che vive da 16 anni a Beira dove ha potuto studiare medicina grazie una borsa di studio. “Vorrei che le mie figlie diventassero donne forti, con pensieri positivi, che non hanno paura di seguire i propri sogni, né di cadere. Perché è dalle cadute che possiamo ripartire.” Per la donna l’istruzione è la chiave: oggi lavora con il Cuamm gestendo un progetto di lotta al diabete e all’ipertensione.
Martha Nyabel, sud sudanese dello stato di Jonglei, per tre anni ha lavorato a Nyal, un’area estremamente rurale del Sud Sudan, dove il Cuamm ha portato avanti un progetto di emergenza per i rifugiati in fuga dagli scontri e dalla fame. Si è spesa per portare i servizi sanitari all’ultimo miglio (vedi Fides 8/1/2016) riuscendo anche a costruire una sala operatoria per le emergenze e coordinare diverse cliniche mobili. “Questo progetto ha migliorato la vita di molte persone, è una vera gioia per la comunità e anche per me. Lo vivo come un successo personale. Ora posso vedere tutti questi sorrisi sul volto della gente, per via del nostro impegno. Mi sono impegnata per portare a termine questo progetto, quindi ora sono felice”.
Il 55% delle risorse umane espatriate di Medici con l’Africa Cuamm sono donne: professioniste italiane ed africane impegnate in prima linea nella lotta alla mortalità materna, ma anche alla malnutrizione, all’HIV e alle malattie non trasmissibili. Gestiscono progetti, mediano con le autorità locali, decidono come impiegare i fondi, molto spesso dovendo conciliare il lavoro con la gestione dei figli.
(AP) (8/3/2021 Agenzia Fides)


Condividi: