AFRICA/GUINEA - Allarme per nuovi casi di Ebola in Guinea e nella Repubblica Democratica del Congo

martedì, 16 febbraio 2021

Conakry (Agenzia Fides) – Il 14 febbraio il governo della Repubblica di Guinea ha dichiarato ufficialmente una nuova epidemia di Ebola, mentre anche la Repubblica Democratica del Congo ha segnalato alcuni casi della febbre emorragica provocata da un virus portato dal pipistrello della frutta. Finora sono stati confermati sette casi positivi, inclusi tre decessi, affermano le autorità sanitarie locali.
La Guinea era stata uno dei Paesi dell’Africa occidentale colpito dall’epidemia di Ebola durata tre anni, dal 2013 al 2016, che ha causato 11.300 vittime della malattia in tutta la regione. Una delle ultime vittime è stata un'infermiera che ha sviluppato sintomi alla fine di gennaio ed è stata sepolta il 1 ° febbraio, ha detto ai media locali Keita, il capo dell’Agenzia Sanitaria locale, secondo il quale “alcune persone che hanno preso parte al funerale hanno iniziato ad avere sintomi di diarrea, vomito, sanguinamento e febbre pochi giorni dopo". La regione colpita è quella di Nzerekore nel sud-est.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) considera con estrema urgenza e preoccupazione ogni comparsa di Ebola dal 2016: in particolare quella nella Repubblica Democratica del Congo è trattata come un'emergenza sanitaria globale.
La RDC ha affrontato molti focolai di Ebola, e tre mesi dopo che le autorità hanno dichiarato la fine dell'ultima epidemia del Paese, l'OMS ha confermato una ripresa dell’infezione. Nel novembre dello scorso anno, le autorità avevano dichiarato che l'epidemia durata sei mesi era finita. È stata l'undicesima epidemia segnalata dalla Repubblica Democratica del Congo in totale, con 55 morti per 130 casi segnalati.
L'uso diffuso di vaccini, somministrati a più di 40.000 persone, ha contribuito a prevenire ulteriori focolai.
L'epidemia del 2013-2016 ha stimolato lo sviluppo di un vaccino contro l'Ebola, con una scorta di emergenza internazionale di 500.000 dosi pianificata per rispondere rapidamente a future epidemie, secondo quanto dichiarato a gennaio dall'alleanza vaccinale GAVI. (L.M.) (Agenzia Fides 16/2/2021)


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