AMERICA/ECUADOR - Le elezioni mostrano un paese diviso in due, i Vescovi chiamano alla pace e alla fraternità

mercoledì, 10 febbraio 2021 elezioni   conferenze episcopali  

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Le elezioni mostrano un paese diviso in due, i Vescovi chiamano alla pace e alla fraternità

Quito (Agenzia Fides) – Dopo i continui aggiornamenti dei risultati delle elezioni presidenziali in Ecuador di domenica 7 febbraio, ieri il candidato della corrente di Correa, Andres Arauz risultava aver ottenuto il 32% dei voti, in questo modo nessun candidato è riuscito ad avere più del 40% dei voti, come richiede la legge elettorale, quindi è probabile una seconda tornata. Yaku Pérez e Guillermo Lasso, gli altri candidati, aspettano la fine ufficiale del conteggio per sapere se saranno al secondo turno. Per ora Yaku sembra avere maggiori probabilità di passare. Una cosa è risultata chiara: le elezioni presidenziali mostrano un Ecuador diviso in due fronti politici. La metà del paese sostiene Andrés Arauz e l'altra metà è con Yaku Pérez.
La Conferenza Episcopale dell’Ecuador, che all’inizio di gennaio aveva pubblicato un ampio documento intitolato “Responsabilità politica” invitando a eleggere i migliori rappresentanti (vedi Fides 9/1/2021), ha aspettato la sera del 7 febbraio per esprimersi attraverso un comunicato, in cui ha lanciato un appello alle autorità elettorali per rispettare la volontà popolare espressa nel voto e a tutte le forze politiche perché contribuiscano attivamente al dialogo.
"E' il tempo per la pace - hanno scritto i Vescovi - per la riconciliazione e la fraternità; della mano tesa, del rispetto e di ascoltare con cuore aperto. È il momento della fermezza nelle proprie convinzioni, libere dalla violenza o dall'esclusione. È il momento della certezza che un Ecuador in cui si vive come fratelli è un paese con un futuro”. Inoltre hanno sottolineato che coloro che vincono “devono avere il coraggio di cancellare dalla loro lingua e dal loro cuore ogni minima vendetta o voglia di vendetta. E chi perde abbia la dignità di riconoscere la propria sconfitta e di mettere le proprie idee e la propria intelligenza al servizio della Nazione."
(CE) (Agenzia Fides 10/02/2021)


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