ASIA/INDIA - I cattolici: piena solidarietà con gli agricoltori in protesta, si chiede l'abrogazione delle nuove leggi sul settore

martedì, 2 febbraio 2021 agricoltori   politica   società civile   sviluppo   economia  

New Delhi (Agenzia Fides) - Piena solidarietà agli agricoltori che dallo scorso novembre sono in stato di protesta, chiedendo il ritiro delle nuove leggi che regolano il settore agricolo: la esprime la "All India Catholic Union" (AICU), storica organizzazione del laicato cattolico indiano, fondata nel 1920. In una nota inviata all'Agenzia Fides, "l'AICU riafferma la vicinanza agli agricoltori e ai lavoratori della nazione", dice il Presidente nazionale Lancy D'Cunha.
L'AICU è il più grande movimento di questo tipo in Asia, con membri in ogni stato dell'India. I membri sono professionisti, operano nei servizi e nelle piccole imprese. Molti di loro lavorano nel settore agricolo, e sono coltivatori di risaia e altri cereali, come proprietari e lavoratori in aziende agricole.
"Noi siamo naturalmente solidali con le persone di tutte le fedi che sono agricoltori, pescatori e lavoratori nelle fabbriche. Sappiamo e comprendiamo quanto lavoro e sudore dell'agricoltore servano per produrre cibo per il paese e raccogliere raccolti per l'esportazione" dice D'Cunha. "Conosciamo l'amore che l'agricoltore ha per la terra, per gli animali che alleva, per l'ambiente in cui lavora. Questa passione non si misura solo in termini di denaro" si legge nel comunicato. "Pertanto - prosegue - siamo in totale solidarietà con gli agricoltori che ora protestano alle porte della capitale nazionale, Nuova Delhi. Gli agricoltori lottano per salvare l'agricoltura e quindi salvare l'India dal disastro" ha detto il presidente dell'AICU.
Il governo federale ha approvato nell'autunno dello scorso tre progetti di legge: il disegno di legge per il commercio dei prodotti agricoli; l'accordo per l'assicurazione dei prezzi; la legge sui servizi agricoli, riformando così in toto il settore agricolo. Le nuove leggi abbandonano i sistemi di marketing assistiti dal governo e promuoveranno l'agricoltura a contratto e gli investimenti multinazionali nel settore agricolo. Gli agricoltori hanno espresso la loro diffidenza contro il nuovo sistema, che rischia di esporli - senza più la mediazione statale - alla mercé dei grandi gruppi internazionali. Per questo dal novembre scorso promuovono manifestazioni per l'abrogazione delle leggi, tra l'altro promulgate dal governo federale nel settembre 2020 senza alcuna consultazione né dibattito nazionale, e senza alcun passaggio parlamentare.
"Sappiamo anche che in Europa e in molti altri paesi, i governi onorano l'opera degli agricoltori. I governi, quindi, danno enormi sussidi ai loro agricoltori" dice a Fides il portavoce dell'AICU, John Dayal. Secondo Dayal, “la situazione in India varia da stato a stato e gli agricoltori sono molto stressati. In caso di siccità, grandinate o inondazioni, il lavoro di un intero anno è perso. Sappiamo che negli ultimi dieci anni più di 350mila agricoltori si sono suicidati perché non potevano ripagare i loro prestiti e lo stress era diventato troppo forte". Dayal conclude: "Il governo ha adottato un atteggiamento disumano nei confronti dei contadini, accampati fuori dalla capitale nazionale in un clima pungente e piovoso. Chiediamo che le nuove leggi siano immediatamente ritirate".
(SD-PA) (Agenzia Fides 2/2/2021)


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