AMERICA/MESSICO - Red Clamor dopo l’ultimo massacro: giustizia per migliaia di migranti che hanno visto violati i loro diritti umani

sabato, 30 gennaio 2021 emigrazione   violenza   leggi   chiese locali  

Città del Messico (Agenzia Fides) – “Esprimiamo il nostro dolore e il nostro sdegno per la notizia della strage di Camargo, Tamaulipas, Messico, del 23 gennaio, presumibilmente commessa da gruppi della criminalità organizzata contro 19 migranti. Chiediamo di chiarire i fatti e le circostanze del massacro in modo che un crimine di questo tipo, come altri già accaduti, non rimanga impunito. La scoperta di 19 corpi, uccisi a colpi d’arma da fuoco e carbonizzati, di probabili migranti guatemaltechi, la maggior parte del dipartimento di San Marcos nella Repubblica del Guatemala, si aggiunge ai massacri massicci e pubblici di sorelle e fratelli centroamericani del 2010, 2011 e 2012, avvenuti nelle regioni di Tamaulipas e Nuevo León”. Lo denuncia un messaggio delle oltre 70 organizzazioni della Chiesa cattolica che fanno parte della Red Clamor in America latina e Caraibi, che è firmato dal Cardinale Alvaro Leonel Ramazzini Imeri, Vescovo di Huehuetenango (Guatemala), dall’Arcivescovo di Yucatan (Messico), Gustavo Rodríguez Vega, Presidente della Red Clamor, e dal Vescovo di Choluteca (Honduras), Mons. Guido Charbonneau P.M.E., Responsabile di Red Clamor per l'America Centrale e il Messico.
Red Clamor è promossa dal CELAM e riunisce Vescovi, sacerdoti, religiosi e laici che, in tutta l'America Latina e nei Caraibi, cercano di accogliere, proteggere, promuovere e integrare migranti, rifugiati e vittime della tratta, nella convinzione cristiana di vedere in loro la persona di nostro Signore Gesù Cristo.
Nella lettera, inviata ai Presidenti di Messico e Guatemala e ai Ministri degli esteri dei due paesi, Red Clamor esprime “la sua grande preoccupazione per la situazione di tutti i migranti che attraversano il territorio nazionale messicano, poiché la politica migratoria e la sua attuale gestione, finora non impediscono ai migranti e ai rifugiati di cadere vittime della criminalità organizzata nel loro tentativo di attraversare il territorio messicano, quando per motivi di povertà e persecuzione, cercano di lasciare i loro paesi di origine e salvaguardare la loro vita e quella delle loro famiglie”.
Red Clamor rileva che durante il loro viaggio i migranti “avrebbero bisogno di una maggiore protezione dagli Stati dei paesi attraverso i quali transitano”, e si appella alla “sensibilità umanitaria” che i governi guatemalteco e messicano hanno dimostrato di possedere in altre circostanze sulle necessità di migranti e rifugiati. “I fatti riportati a Camargo non possono essere l'ennesima statistica di impunità e dimenticanza” ribadiscono, invitando a non dimenticare le stragi avvenute negli anni precedenti.
Nel rispetto delle responsabilità delle autorità interpellate, Red Clamor, presenta “con fermezza” alcune richieste: Preservare le famiglie delle vittime, in quanto i loro nomi sono stati pubblicati e questo li espone a possibili ritorsioni da parte dei trafficanti di esseri umani. I corpi o i resti trovati siano conservati e custoditi. Si proceda a investigare per arrivare alla verità e all'applicazione della giustizia. Modificare la politica e la gestione della migrazione, fornendo protezione ai migranti, perché non siano esposti alla violenza lungo le rotte migratorie. Si chiede infine giustizia per questo caso e per migliaia di migranti che hanno visto violati i loro diritti umani. (SL) (Agenzia Fides 30/01/2021)


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