ASIA/KYRGYZSTAN - “Cristo è fedele alla sua Chiesa e offre grandi opportunità di grazia, nella sfida della pandemia”: lettera pastorale nel nuovo anno

giovedì, 14 gennaio 2021 evangelizzazione   missione   animazione missionaria   pastorale  

Bishkek (Agenzia Fides) - “Il 2020 ha portato con sé sfide senza precedenti: molte persone si sono ammalate, altre continuano ad affrontare gravi difficoltà economiche. Il nostro paese ha attraversato sconvolgimenti politici e sociali. Per molti, la parte peggiore di questo periodo è stata il dover convivere con una grande incertezza per il futuro. Alcuni, forse, hanno cominciato a vacillare nella speranza o ad essere sfidati nella loro fede, chiedendosi: ‘Dov'è Dio? Perché permette che ciò accada?’. La Chiesa continua a cercare la luce nei momenti di oscurità. Cristo è sempre fedele e Lui solo ha l'ultima parola nella nostra vita e nel nostro mondo. Non sappiamo cosa ci porterà il 2021, ma crediamo che Dio continuerà ad essere fedele alla sua Chiesa e ci aiuterà a trarre benefici dalle difficoltà della nostra vita quotidiana per permetterci di avvicinarci a Lui e gli uni agli altri. Dio è Luce". E’ quanto affermato dal Gesuita p. Anthony Corcoran, Amministratore apostolico del Kirghizistan, nella lettera pastorale diffusa in occasione del nuovo anno 2021, pervenuta all’Agenzia Fides.
Nel suo messaggio, il Gesuita ha sottolineato la presenza della Chiesa al fianco dei fedeli durante i momenti più difficili della pandemia: “Tutti noi abbiamo assistito a straordinari atti di carità e gentilezza. La Chiesa è riuscita a fornire assistenza a molte persone bisognose, non solo cristiane, ma anche di altre fedi. Ci sono state occasioni di conoscenza e collaborazione nate proprio per mezzo della pandemia. Le nostre comunità sono state in grado di garantire ad alcuni ospedali l'approvvigionamento degli strumenti necessari. Il centro di riabilitazione dei bambini a Issyk-Kul è stato messo a disposizione di medici, infermieri e volontari che hanno servito generosamente i malati durante questo periodo di epidemia. Come comunità cattolica, siamo riusciti a ‘riunirci’ virtualmente ogni giorno. Cristo offre alla sua Chiesa grandi opportunità di grazia durante i periodi critici e lo scorso anno ha testimoniato la sua fedeltà a noi, alla sua piccola Chiesa in Kirghizistan”.
La lettera è stata consegnata ai fedeli da padre Remigiusz Kalski, parroco della chiesa di San Michele Arcangelo a Bishkek, in occasione della Messa solenne di Natale. Come riferito all’Agenzia Fides, alla celebrazione hanno preso parte fedeli di diverse età e nazionalità: “La comunità locale e i molti fratelli e sorelle di altri paesi, riuniti attorno all'altare del Signore, hanno sottolineato l'universalità della Chiesa”. Alla fine della celebrazione si è tenuto un momento di fraternità, con lo scambio di doni e la condivisione del “pane di Natale”, secondo la tradizione di alcuni gruppi etnici presenti in Kirghizistan, tra cui slovacchi, polacchi, lituani, bielorussi e ucraini.
In Kirghizistan vi sono attualmente tre parrocchie nelle città di Bishkek, Jalal-Abad e Talas, ma molte piccole comunità sono distribuite nelle zone rurali del paese. I cattolici del posto possono contare sull’assistenza spirituale di sette sacerdoti, un religioso e cinque suore francescane. Nel 1997, Papa Giovanni Paolo II istituì la Missione sui iuris, come avvenne per gli stati limitrofi dell’Asia Centrale. Nel 2006, Papa Benedetto XVI elevò la circoscrizione al rango di Amministrazione apostolica. Oltre alla maggioranza musulmana, il 7% della popolazione è di fede cristiana, di cui il 3% di confessione ortodossa. Ebrei, buddisti e altre piccole minoranze costituiscono il 3% circa della popolazione.
(LF-PA) (Agenzia Fides 14/1/2021)


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