AMERICA/HAITI - "La popolazione sta perdendo la speranza, ma noi continuiamo ad annunciare Cristo Redentore": testimonianza di un missionario

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"La popolazione sta perdendo la speranza, ma noi continuiamo ad annunciare Cristo Redentore": testimonianza di un missionario

Port au Prince (Agenzia Fides) – "La popolazione sta perdendo la speranza, sembra che non ci sia via di uscita, ma come Chiesa continuiamo ad annunciare Cristo Redentore!" afferma il missionario redentorista, padre Renold Antoine CSsR, che ha inviato a Fides una sua testimonianza della situazione ad Haiti che riportiamo di seguito.
"Da diversi mesi il Paese soffre una situazione drammatica sotto diversi aspetti. Il caos e l’anarchia si stanno diffondendo nelle strade. Molte attività su tutto il territorio nazionale stanno lavorando a metà. La vita in alcuni luoghi diventa impossibile. Manifestazioni pianificate e spontanee, violente o pacifiche, di tutti i settori e le forze della società haitiana, occupano le strade di tutte le grandi città del Paese.
C’è una corruzione generalizzata, che è un cancro per il Paese. Vediamo aumentare rapine, crimini organizzati e sequestri di persone, si accentua ogni giorno il proliferare di gruppi armati nei quartieri popolari.
In questi giorni si sono alzate delle voci da tutti i settori per denunciare l’insicurezza generalizzata che sta vivendo il Paese e per chiedere al governo nazionale di assumersi le proprie responsabilità per la tutela della vita e dei beni della popolazione. Purtroppo vediamo che la paura si impadronisce di tutti, e in tutti i settori della popolazione, poiché sono tutti vittime dei banditi armati.
Molte persone perdono la speranza, perché sembra che non ci sia via d’uscita per risolvere questa situazione caotica. Come Chiesa locale, continuiamo ad annunciare Cristo, perché in Lui c’è redenzione piena. Allo stesso tempo invitiamo i protagonisti a sedersi e a cercare in modo comune le soluzioni adeguate per far uscire il Paese da questo labirinto, poiché nessun gruppo particolare può in modo magico risolvere questa crisi acuta che il Paese sta attraversando.
Come abbiamo detto più volte, Haiti si salverà quando ci sarà un dialogo sincero, in cui tutti i protagonisti partecipino e mettano al primo posto l’interesse collettivo" conclude Padre Renold Antoine CSsR, Missionario Redentorista ad Haiti.
La situazione nel paese caraibico sta degenerando sempre di più. Due giorni fa Luis Abinader, il presidente del paese vicino, la Repubblica Dominicana, ha fatto delle dichiarazioni riguardo ad Haiti: "Non possiamo aiutare Haiti, siamo anche noi un Paese con troppi problemi per prenderci cura di un altro Paese che è il più povero dell'emisfero occidentale. In effetti, non è necessario essere esperti di politica internazionale per pensare che uno Stato in via di sviluppo si assuma l'arduo compito di assumersi la responsabilità di un altro, tanto meno nelle circostanze attuali. Senza dubbio, la Repubblica di Haiti come Stato ha fallito. Ciò è dovuto principalmente alla visione a breve termine e all'individualismo della sua classe politica, che non compie sforzi significativi per lottare per il progresso collettivo. Di conseguenza, manca di istituzionalità e di certezza del diritto.”
In un messaggio a conclusione dell’Assemblea plenaria, con il titolo: "Non lasciatevi rubare la vostra speranza", la Conferenza Episcopale di Haiti ha espresso preoccupazione sulla realtà di violenza e ha denunciato le situazioni che devono cambiare, chiedendo a tutte le parrocchie di Haiti tre giorni di "Preghiera, digiuno e intercessione per la conversione e per la liberazione del paese", dal 5 al 7 dicembre (vedi Fides 01/12/2020)
(CE) (Agenzia Fides 02/12/2020)


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