EUROPA/AZERBAIGIAN - Nagorno Karabakh, timori per il futuro di chiese e monasteri. Il Presidente azero: saranno protetti

mercoledì, 18 novembre 2020 chiese orientali   guerre   aree di crisi   geopolitica   luoghi santi  

agos.com

Stepanakert (Agenzia Fides) – Dopo aver siglato con la mediazione russa tra Armenia e Azerbaigian, l'accordo che ha posto fine all’ultimo conflitto nel Nagorno Karabakh, si diffondono timori sul destino di chiese e monasteri armeni disseminati nelle regioni, destinati a passare sotto diretto controllo azero. Le preoccupazioni sono aumentate dopo che dalla Sede armena apostolica di Echmiadzin sono state diffuse notizie di profanazioni e atti vandalici perpetrati contro la cattedrale armena di Shushi, dopo che le truppe azere avevano preso il controllo della città del Nagorno Karabakh.
Il rispetto dei luoghi di culto cristiani e la necessità di preservare la “normale vita ecclesiale” nei territori destinati a finire sotto diretto controllo azero, sono stati esplicitamente richiesti dal Presidente russo Vladimir Putin al Presidente azero Ilham Aliyev nel corso di una conversazione telefonica: il leader azero, dal canto suo, ha garantito protezione e libero accesso a tutte le chiese e i monasteri del Nagorno Karabakh. Intanto, su richiesta della popolazione locale, i soldati russi inviati come “peacekeeper” nella regione, hanno inaugurato un presidio militare presso il famoso Monastero di Dadivank (nella foto), nell’area di Kelbecer. "Il Comando delle Forze di Pace” ha riferito il portavoce russo del Ministero della Difesa, Igor Konashenkov, lunedì 16 novembre, “ha contattato i governi locali per risolvere i problemi nelle comunità". Le visite libere al complesso monastico potranno proseguire con la collaborazione dei peacekeeper russi. (GV) (Agenzia Fides 18/11/2020)


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