VATICANO - Giornata Mondiale dei poveri: in una vera comunità cristiana non ci sono membri che danno e altri che ricevono. Ci sono solo "prossimi" che condividono

sabato, 14 novembre 2020 giornata mondiale dei poveri   caritas  

Caritas Internationalis

Shawkat Ara, 38, pregnant. Daily life in the Kutubalong camp close to Cox's bazaar. Rohingya Refugee crisis, Bangladesh, December 2017

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - “Assicurare che le persone che vivono in povertà siano parte attiva nella costruzione di una società inclusiva ed equa, di una Caritas trasformatrice e di una Chiesa accogliente", è quanto invita a fare mons. Pierre Cibambo, assistente ecclesiastico di Caritas Internationalis, nel Messaggio per la Giornata mondiale dei poveri 2020, che si celebra il 15 novembre, pervenuto all’Agenzia Fides.
“Non dimentichiamo che questa giornata speciale in onore dei nostri fratelli e delle nostre sorelle in difficoltà si chiama ‘Giornata mondiale dei poveri’ e non ‘Giornata mondiale per i poveri’. Noi non ci limitiamo infatti a condividere parte della nostra ricchezza con i poveri, ma riceviamo anche qualcosa da loro” - sottolinea mons. Cibambo. In una vera comunità cristiana non ci sono membri che danno e altri che ricevono. Ci sono solo prossimi che condividono, perché in Cristo siamo tutti una cosa sola. L’assistente ecclesiastico mette in risalto quanto la mano che noi tendiamo ai poveri, non è solo una mano che distribuisce, ma anche una mano che ha bisogno di aiuto. “Abbiamo bisogno dei poveri tanto quanto loro hanno bisogno di noi. Loro ci sfidano a diventare sempre più veri testimoni di Cristo. Quando incontriamo i poveri, li ascoltiamo e li accompagniamo, e sono loro che ci evangelizzano. I poveri ci invitano ad aprire i nostri cuori e a trasformare la nostra visione ristretta e mondana per vedere Cristo alla loro presenza qui sulla terra.”
Il presidente di Caritas Internationalis, card. Luis Antonio Tagle, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ha detto: “La grande lezione della mia vita di Pastore è stata quella di andare verso i poveri, non portando parole, ma con un cuore pronto ad ascoltare e ad imparare da loro. Prima di dire anche una sola parola, è importante conoscere la persona che si trova di fronte a voi. Ascoltando rispettosamente i poveri, voi affermate la loro dignità”.
Il messaggio di mons. Cibambo si conclude con l’appello agli amici di tutto il mondo a “riflettere su ciò che abbiamo imparato dai poveri a livello personale e comunitario e a fare in modo che essi siano al centro dei nostri pensieri e delle nostre azioni almeno in questo giorno. Una mano tesa è un segno; un segno che parla immediatamente di vicinanza, solidarietà e amore.
(AP) (Agenzia Fides 14/11/2020)


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