ASIA/GIORDANIA - Elezioni politiche: il Vicario patriarcale Shomali invita a non disertare le urne, nonostante la pandemia

lunedì, 9 novembre 2020 medio oriente   elezioni   minoranze religiose   islam politico   fratelli musulmani   pandemia   coronavirus  

E.J.Karmel

Amman (Agenzia Fides) – Le elezioni politiche nel Regno Hascemita di Giordania, in programma martedì 10 novembre, si svolgono in un contesto segnato dall’impennarsi dei contagi da Covid-19 e dall’aggravarsi della crisi economica, mentre il Paese continua a ospitare non meno di 650mila rifugiati siriani. Le circostanze potrebbero spingere molti a disertare le urne. Invece proprio tale contesto rende ancor più urgente farsi carico delle proprie responsabilità di cittadini nei confronti del bene comune. E’ questo il pensiero del Vescovo William Shomali, Vicario patriarcale per la Giordania del Patriarcato latino di Gerusalemme, che in vista delle elezioni ha diffuso un messaggio per invitare tutti a partecipare alla tornata elettorale, osservando ovviamente tutte le precazioni volte a impedire che l’appuntamento elettorale diventi occasione di una ulteriore diffusione dei contagi.
“Abbiamo un’occasione preziosa” si legge nell’appello del Vescovo Shomali, “per scegliere i nostri rappresentanti” e “realizzare le riforme necessarie alla promozione del Paese”, a partire dalla lotta alla corruzione. Rivolgendosi in particolare ai cattolici, il Vicario patriarcale per la Giordania cita il Catechismo della Chiesa cattolica, ricordando che “la sottomissione all`autorità e la corresponsabilità nel bene comune comportano l`esigenza morale del versamento delle imposte, dell`esercizio del diritto di voto, della difesa del Paese”. Il messaggio del Vescovo Shomali si conclude invocando Dio affinché “benedica la famiglia hashemita, guidata da Sua Maestà il Re Abdullah II bin Al Hussein, e protegga il governo giordano e i servizi di sicurezza che vigilano sulla nostra tranquilla convivenza”.
I 4,6 milioni di giordani con diritto di voto sono chiamati a eleggere 130 parlamentari. Il sistema elettorale probabilmente garantirà il controllo della maggioranza dei seggi ai candidati e alle forze legate ai clan tribali che tradizionalmente appoggiano il governo espresso dalla Monarchia. I candidati in lizza sono 1717, e tra essi figurano 368 donne. 9 seggi sono riservati a candidati cristiani, 3 seggi sono riservati alla minoranza etnica e altri tre a quella dei ceceni. Il Fronte di Azione Islamica (AIF), Partito islamista giordano legato alla Fratellanza Musulmana, rappresenta la principale formazione d’opposizione antigovernativa, e nella precedente assemblea parlamentare occupava 16 seggi.
Le elezioni – concordano gli analisti – si svolgono in un clima di generale apatia, e alcuni gruppi hanno invitato a disertare le urne, criticando la decisione di confermare l’appuntamento elettorale nonostante la crescita dei contagi da Covid-19 registrata nel Paese. L’affluenza ai seggi potrebbe non superare la soglia del 30 per cento degli aventi diritto al voto.
Subito dopo la tornata elettorale scatterà un lockdown di 4 giorni, con l'obiettivo di provare a frenare i contagi che dall’inizio della pandemia, secondo dati forniti dal ministero della sanità, hanno proprio negli ultimi giorni superato abbondantemente la soglia dei 100mila contagiati, con più di 1250 decessi. (GV) (Agenzia Fides 9/11/2020)


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