AMERICA/PARAGUAY - Messaggio dei Vescovi: “Fratelli tutti, uniti nella speranza e nell'impegno per il bene comune”

lunedì, 9 novembre 2020 conferenze episcopali   situazione sociale   coronavirus  

Asunciòn (Agenzia Fides) – “Noi Vescovi del Paraguay, riuniti nella 227a Assemblea Plenaria Ordinaria in un contesto insolito per la vita della Chiesa e del Paese per la situazione sanitaria, in un clima di preghiera e di affetto fraterno, vogliamo camminare insieme al nostro popolo per condividere la fede, la speranza e la carità secondo la nostra missione evangelizzatrice. Con rinnovata insistenza e urgenza, vogliamo ricordare che siamo fratelli e che tutti abbiamo bisogno l'uno dell'altro”. Inizia con queste parole il messaggio della Conferenza Episcopale del Paraguay pubblicato al termine della Assemblea ordinaria, tenutasi dal 2 al 6 novembre, in collegamento virtuale.
I Vescovi ricordano che “la pandemia di Covid-19 ha cambiato i nostri piani e progetti, influenzando molti aspetti della nostra vita”, “è un momento difficile, di grande incertezza, segnato dalla sofferenza, dal dolore e dal lutto di molte famiglie”, “molti connazionali sono in difficoltà finanziarie e hanno perso lavoro, opportunità di studio, investimenti e mezzi di sussistenza”.
Per quanto riguarda la vita della Chiesa, da diversi mesi non è possibile celebrare i sacramenti con la presenza dei fedeli, ancora oggi si celebra con un numero limitato di persone, molti per l’età o le condizioni di salute, non possono ancora accedere alla grazia dell’eucaristia. “La necessità ci ha resi creativi per essere vicini al nostro popolo e accompagnarlo nei suoi bisogni spirituali e materiali – proseguono -. Tutta questa drammatica situazione mette in luce le nostre vulnerabilità come individui e come società. Molte certezze su cui basiamo la nostra vita quotidiana si sono indebolite; un fatto che ci porta a porre domande centrali sulla felicità e su ciò che è veramente più importante nella vita”.
Quindi ricordano: “Con un senso di fede cristiana, scopriamo che Dio ci chiama in tutto ciò che stiamo attraversando, a sentire e vivere ciò che Papa Francesco ha saputo dirci con la sua ultima enciclica: Siamo fratelli, gli uni gli altri, e dobbiamo amarci come ci ha amati Gesù”.
I Vescovi rilevano che le difficoltà hanno motivato gesti di solidarietà e carità da parte di persone, istituzioni e aziende, quindi rendono grazie a Dio “per l'eroico impegno” del personale medico e sanitario, per i vigili del fuoco volontari, i militari, gli ufficiali di polizia, “e per tutte quelle persone che offrono ed espongono la loro salute e la loro vita per gli altri”. Un ringraziamento speciale va poi ai sacerdoti, alle persone consacrate, agli operatori pastorali e ai volontari delle parrocchie e delle comunità ecclesiali, “che non hanno risparmiato sforzi e sacrifici per servire gli altri nei loro bisogni spirituali e fondamentali”.
Nella comunità paraguayana ci sono molte cose positive e molte da migliorare e da cambiare per la crescita della società. In particolare i Vescovi citano cinque aspetti: la corruzione pubblica e privata, la fragilità e l’inefficacia di molte istituzioni, la povertà, la situazione dei popoli indigeni, la criticità del sistema educativo.
Nella parte conclusiva il messaggio esorta: “Dobbiamo rafforzare la riconciliazione tra tutti i compatrioti e ripristinare la sicurezza nella vita di tutti. La via della violenza non è quella che dobbiamo percorrere, per ottenere la giustizia sociale che vogliamo. Dobbiamo promuovere un patto sociale, fondato su una giustizia trasparente, obiettiva ed efficiente, e su un impegno comune a cercare soluzioni globali e inclusive”.
Quindi richiamano tutti i paraguaiani, ma principalmente le autorità, a sentirsi responsabili della costruzione “di una società più giusta, più fraterna ed equa, insieme agli sviluppi sociali ed economici di cui il nostro paese ha bisogno”, e quindi invitano “le autorità pubbliche, i leader politici, sociali ed economici a non risparmiare sforzi per promuovere un dialogo sociale aperto, partecipativo e trasparente che porti a definire e attuare le politiche e le azioni appropriate in questo momento”.
L’esortazione conclusiva del messaggio sottolinea che “il bene più grande di cui tutti dobbiamo prenderci cura è nostro fratello, il nostro prossimo” perciò “camminiamo insieme, contribuendo dalla nostra missione evangelizzatrice, con l'aiuto delle nostre strutture pastorali e con la dedizione al servizio della vita, il dono più prezioso di Dio. Ci affidiamo alla protezione della nostra Beata Madre, la Vergine di Caacupé”. (SL) (Agenzia Fides 9/11/2020)


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