AMERICA/PERU' - Dal 2 novembre riaprono le chiese: i Vescovi ricordano che la Messa “non è una semplice riunione”

mercoledì, 28 ottobre 2020 coronavirus   diritti umani   conferenze episcopali   messa   sacramenti  

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Dal 2 novembre riaprono le chiese: i Vescovi ricordano che la Messa “non è una semplice riunione”

Lima (Agenzia Fides) - I Vescovi del Perù hanno informato la comunità nazionale sulla "apertura graduale delle chiese per tornare a poco a poco alla normalità della vita liturgica e sacramentale" nel mese di novembre. Dopo 7 mesi di chiusura, i Vescovi ricordano alle autorità che "devono comprendere che l'Eucaristia, anche quella domenicale, non può essere catalogata come una semplice riunione, né paragonata ad altre attività sociali, commerciali o ricreative".
"In realtà, tutti i sacramenti, come gli altri atti di liturgia e pietà, fanno parte del culto e della libertà religiosa, diritto umano fondamentale tutelato dall'articolo 2 della Costituzione politica della nostra nazione... Non sarebbe ragionevole, quindi, porre restrizioni su di esso o esigere requisiti anche maggiori rispetto ad altre attività sopra menzionate" sottolinea il testo della Conferenza episcopale.
La dichiarazione dei Vescovi segue il decreto del governo che autorizza la riapertura delle chiese dal 2 novembre, ma queste potranno accogliere solo un terzo dei fedeli e con rigidi protocolli di sicurezza. Il testo dei Vescovi afferma: "Per tutto quanto esposto, si considera che ogni Vescovo ha il potere, nella propria Chiesa particolare, di determinare a partire dal prossimo 2 novembre (data indicata nel Decreto Supremo 170-2020 PCM) l'inizio della celebrazione quotidiana e domenicale della Santa Messa e degli altri Sacramenti, assicurando, insieme al rispetto delle norme liturgiche, la fedele osservanza del ‘Protocollo per le attività religiose della Chiesa cattolica in tempo di pandemia’ approvato dalla Conferenza Episcopale Peruviana”.
La Conferenza episcopale sottolinea infine che “se c'è qualche Istituzione che si occupa sempre e in ogni momento del bene integrale della persona umana, questa è la Chiesa cattolica. Così ha assistito a tutta questa pandemia con la sua azione efficace e di cura spirituale per i contagiati e le loro famiglie, moltiplicando le opere di carità, l’assistenza sociale, la distribuzione di ossigeno medicinale soprattutto ai più deboli."
(CE) (Agenzia Fides 28/10/2020)


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