ASIA/TERRA SANTA - #PeacefulHarvest. Campagna del Consiglio ecumenico delle Chiese per garantire un “raccolto pacifico” delle olive in Palestina

mercoledì, 21 ottobre 2020 medio oriente   aree di crisi   ecumenismo   diritti umani   agricoltori  

Un Ponte Per

Nablus (Agenzia Fides) – Il programma di accompagnamento ecumenico del Consiglio ecumenico delle Chiese (World Council of Churches, WCC) Lancia una campagna pubblica per garantire che le famiglie palestinesi possano vivere senza problemi la stagione della raccolta delle olive, rimuovendo ostacoli o impedimenti di ordine politico o militare che possono rendere per loro difficile o impossibile l’accesso agli oliveti di loro proprietà. In questo periodo dell’anno – si legge nell’appello lanciato dal Consiglio ecumenico – famiglie palestinesi e membri della comunità, giovani e vecchi, “si riuniscono negli uliveti per giorni di duro lavoro. I loro ulivi, che a volte hanno diverse centinaia di anni, raccontano storie di perseveranza, di radicamento e di resilienza. Risate e cibo sono condivisi sotto gli alberi. E’ un tempo di gioia, ma anche un tempo di lotta per molti palestinesi che vivono sotto l’occupazione israeliana”. L’appello riferisce che spesso “restrizioni alla circolazione, accessi negati ai terreni, demolizioni di edifici agricoli, costruzione di insediamenti e violenti attacchi e molestie da parte di coloni estremisti penalizzano gli agricoltori palestinesi e le loro famiglie”, quest’anno resi ancora più vulnerabili perché a causa delle restrizione dovute alla pandemia da COVID 19 non possono essere presenti molti degli attivisti israeliani e internazionali per la pace che di solito rappresentano una presenza solidale durante la raccolta delle olive in Palestina.
La campagna per monitorare e sostenere “da remoto” le famiglie di agricoltori palestinesi, connotata anche dall’hastag #PeacefulHarvest, si servirà delle reti sociali per diffondere informazioni e aggiornamenti in merito allo svolgimento concreto della raccolta delle olive.
All’inizio di ottobre, un gruppo di coloni ha occupato terre agricole palestinesi nei pressi di Nablus, portando con sé un centinaio di pecore. Il gruppo di coloni, sotto la protezione dell'esercito di occupazione, ha costruito una strada di collegamento con una vicina colonia, linea elettrica e tubi per il rifornimento di acqua. La prima azione dei nuovi coloni è stata lo sradicamento di olivi nelle terre adiacenti.
Secondo quanto riportato dal Centro di documentazione palestinese, le autorità militari israeliane hanno emesso 63 ordinanze di divieto di accesso a uliveti palestinesi, in concomitanza con l'avvio della raccolta delle olive. (GV) (Agenzia Fides 21/10/2020)


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