AFRICA - “Rispettare la legge naturale” dicono a Fides tre Vescovi africani, il Presidente della Conferenza Episcopale del Senegal, l’Arcivescovo di Nairobi e l’Arcivescovo di Gulu, commentando la legge sul matrimonio degli omosessuali approvata dal Parlamento spagnolo

venerdì, 1 luglio 2005

Roma(Agenzia Fides)- “Accolgo con tristezza e preoccupazione la notizia dell’approvazione della legge che equipara il matrimonio tra omosessuali al matrimonio naturale” dice all’Agenzia Fides S.E. mons. John Baptist Odama Arcivescovo di Gulu, nel nord Uganda, commentando la legge approvata ieri, 30 giugno, in via definitiva dal Parlamento spagnolo che permette il matrimonio tra omosessuali.
“Come cristiano e come Vescovo ho il dovere di ricordare che l’essere umano è completo nella coppia formata da un uomo e da una donna. Uomo e donna unendosi nel loro dono reciproco generano la vita. È questo il progetto che Dio ha donato all’umanità” continua mons. Odama.
“La legge approvata in Spagna quindi contraddice il progetto di Dio. Rispettiamo le persone omosessuali ma non possiamo assolutamente approvare una legge che permette loro di sposarsi dando vita a unioni che sono equiparate per legge a quelle tra un uomo e una donna” afferma l’Arcivescovo di Gulu.
“Spero che altri Paesi non seguano l’esempio della Spagna. L’Europa sembra che stia perdendo la sua anima e sia in preda a un relativismo senza etica. Bene ha fatto Giovanni Paolo II e bene continua a fare il suo successore Benedetto XVI a ricordare agli europei le loro radici cristiane” conclude l’Arcivescovo di Gulu.
È un vero peccato che un Paese a maggioranza cristiana, tributario di una lunga tradizione di civilizzazione cristiana abbia adottato una legge simile” dice all’Agenzia Fides S.E. Mons. Théodore Adrien Sarr, Arcivescovo di Dakar e Presidente della Conferenza Episcopale del Senegal. “Questa legge è un passo indietro non un passo in avanti nella civilizzazione umana perché va contro la legge naturale” continua mons. Sarr. “Gli africani di qualsiasi credo religioso sono rimasti profondamente stupiti da questa legge perché la legge naturale è radicata nella cultura del nostro continente”. Mons. Sarr non vede al momento la possibilità che un Parlamento africano possa adottare una legge simile, ma aggiunge che “in futuro non si può mai sapere, perché con l’avanzamento della mondializzazione la cultura del relativismo può, purtroppo, attecchire anche qui in Africa”.
Anche l’Arcivescovo di Nairobi, S.E. Raphael S. Ndingi Mwana’a Nzeki, aggiunge la sua voce a coloro che si oppongo al matrimonio tra omosessuali perché contrario alla “leggi di Dio e non rispettoso della vera natura dell’essere umano”. (L.M.) (Agenzia Fides 1/7/2005 righe 35 parole 397)


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