Juba (Agenzia Fides) – “Mentre il mondo celebra la Giornata internazionale per la pace, noi del Sud Sudan siamo in prima linea perché conosciamo l'amarezza dell'assenza di pace. Dalla nascita di questa nuova repubblica, noi cittadini non abbiamo conosciuto alcuna pace duratura per la quale Dio ci ha creati” scrive Sua Ecc. Mons. Barani Edwardo Hiiboro Kussala, Vescovo di Tombura-Yambio, nel messaggio per la Giornata Internazionale per la Pace celebrata ieri, 21 settembre. La Giornata internazionale della pace è stata istituita dall’Assemblea Generale dell’ONU il 30 novembre 1981, e si celebra ogni terzo martedì del mese di settembre, in coincidenza con il giorno dell’apertura delle sessioni dell’Assemblea Generale.
“Per questo motivo, voglio unirmi all'umanità, voglio unirmi al Santo Padre Papa Francesco, nel suo desiderio di pace, nella sua preghiera per la pace e nel suo lavoro per la pace per il mondo e ancora di più per noi qui in Sud Sudan” afferma Mons. Hiiboro.
“Cari fratelli e sorelle, la pace sia con voi. Possa la pace di Dio regnare nei vostri cuori e mentre regna
cerchiamo di creare pace dentro di noi, anche in mezzo alle realtà che stiamo affrontando; fame, mancanza di servizi di base, malattia, isolamento, odio, dolore. Rendiamoci conto che Dio conosce le nostre difficoltà; È il nostro Creatore; chiamiamo così dentro di noi la pace di Dio che esiste nel nostro cuore” recita il messaggio pervenuto all’Agenzia Fides.
Per ottenere la pace occorre volgersi verso Dio, afferma Mons. Hiiboro, “perché Dio è il creatore di tutto l'universo e quando ha creato l'universo, lo ha reso bello da vivere. Perciò dobbiamo prima di tutto innamorarci di Dio e ammirare la sua attenzione, il suo cuore, il suo piano, la sua visione, il suo sogno e la sua opera architettonica nel creare un mondo così bello”. Questo è il Dio che adoriamo, questo è il Dio che seguiamo, e quindi dobbiamo sviluppare un amore per Lui”.
Poi, prosegue Mons. Hiiboro, occorre amare gli esseri umani, “da Lui creati a sua immagine per abitare questo mondo bellissimo”.
Quindi sottolinea il messaggio, anche “la nostra etnia, le nostre tribù, tutti gli individui che fanno parte della tribù, sono creati a immagine di Dio. Dunque, se ami la tua tribù, amala e apprezzala, ma ricordati che la tua comunità etnica è un dono di Dio per te; non devi perdere di vista il fatto che sei figlio e figlia di Dio, e soprattutto devi prestare totale fedeltà al Dio che ti ha creato”.
Mons. Hiiboro prosegue sottolineando i mali del tribalismo: “Indipendentemente dal fatto di essere membri delle nostre diverse comunità etniche, siamo tutti attratti dal fatto che Dio ha creato tutti noi a sua immagine. Dio tuo creatore è anche il creatore di tutti, questo automaticamente significa che tutti gli altri esseri umani sono a immagine di Dio e che nessuna tribù è migliore delle altre tribù”.
Di conseguenza non puoi in nome della tua tribù umiliare un'altra tribù, non puoi in nome della tua tribù privare un'altra tribù e non puoi in nome della tua tribù opprimere altri esseri umani. Pertanto siamo chiamati da questo denominatore comune, che Dio è il nostro creatore e tutti gli esseri umani sono a Sua immagine, quindi tutti noi abbiamo diritto al rispetto e tutti noi abbiamo il diritto di vivere insieme”.
Mons. Hiiboro lancia un appello a tutte le oltre 64 comunità etniche del Sud Sudan: poiché tutti noi siamo creati a immagine di Dio; lasciamo che questo elemento ci unisca”. (L.M.) (Agenzia Fides 22/9/2020)