AFRICA/ZIMBABWE - “L’operazione volta a reprimere il commercio di strada e l’abusivismo edilizio è legale ma è immorale perché è stata preparata e condotta non curandosi delle conseguenze sui poveri” dicono a Fides i Vescovi dello Zimbabwe

giovedì, 30 giugno 2005

Roma (Agenzia Fides)- “Negli ultimi 5 anni la situazione politica, sociale ed economica dello Zimbabwe è drammaticamente peggiorata” dicono all’Agenzia Fides i Vescovi dello Zimbabwe che si trovano a Roma per la visita ad Limina. Da tempo lo Zimbabwe è sotto i riflettori della comunità internazionale a causa della politica condotta dal Presidente Robert Mugabe, dopo l’avvio della distribuzione forzata delle terre dei proprietari di origine europea che ha sconvolto il sistema agricolo nazionale, provocando un gravissimo deficit alimentare. Lo Zimbabwe è così passato da “granaio dell’Africa Australe” a Stato dipendente dall’aiuto internazionale per sfamare la propria popolazione.
Nelle ultime settimane ha destato particolare preoccupazione l’operazione “Murambatsvina” (Operazione “Restaurare l’ordine”) avviata il 19 maggio dal governo locale con il pretesto di liberare le città dal mercato nero e dagli abusi edilizi. I Vescovi hanno diffuso una Lettera Pastorale nella quale chiedono il rispetto dei diritti umani e una maggiore giustizia sociale (vedi Fides 21 giugno 2005).
“A causa delle sempre peggiori condizioni economiche, la popolazione diventa sempre più povera. Per questo motivo la gente è costretta a ricorrere al commercio di strada per sopravvivere” dicono a Fides i Vescovi. “L’operazione di polizia è quindi legale ma è immorale perché è stata preparata e condotta non curandosi delle conseguenze sui poveri”. Secondo le Nazioni Unite circa 200mila persone hanno perso la loro abitazione a causa della demolizione delle baracche dei quartieri periferici delle principali città del Paese
“Come Vescovi non possiamo tacere di fronte a quello che accade. Tra i politici vi sono cattolici ai quali ricordiamo i precetti evangelici tra i quali vi è quello dell’opzione preferenziale per i poveri” continuano i responsabili della Chiesa cattolica del Paese africano.
“È particolarmente preoccupante la penuria di cibo causato anche dalla siccità degli ultimi mesi. Diverse persone bussano continuamente alla porta delle chiese per chiedere aiuto. Facciamo tutto il possibile per aiutarle” ricordano i Vescovi che sottolineano pure la drammatica situazione della maggior parte degli ospedali del Paese “che sono privi di medicine. È veramente preoccupante la situazione degli ammalati di AIDS, che è una vera piaga sociale. Queste persone sono quelle più a rischio perché sono privi di medicine”.
A causa della situazione politica generale del Paese, diversi enti internazionali hanno difficoltà a inviare e distribuire aiuti alla popolazione in difficoltà. La politica di repressione condotta dalle autorità incontra sempre più critiche da parte della comunità internazionale. “In queste condizioni, è difficile infondere nei credenti la speranza. Ma è un compito che continuiamo a svolgere nel nome del Signore che ci ha affidato il Suo gregge” concludono i Vescovi. (L.M.) (Agenzia Fides 30/6/2005 righe 40 parole 470)


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