AMERICA - Red Clamor chiede all’Europa un corridoio umanitario dopo l'incendio nel campo di Moria

lunedì, 14 settembre 2020 migranti   diritti umani   coronavirus   xenofobia  

Celam

Bogotà (Agenzia Fides) – Red Clamor, l'organizzazione che riunisce uomini e donne impegnati ad accompagnare, difendere, promuovere e includere sfollati, migranti e rifugiati che si trovano nella regione dell'America Latina e dei Caraibi, ha chiesto alle autorità dell’Unione Europea ed al Primo Ministro greco, l'apertura di corridoi umanitari in Europa dopo l’incendio nel campo di Moria (vedi Fides 10/9/2020).
Nel comunicato, pervenuto a Fides, l’organizzazione esprime indignazione, preoccupazione e solidarietà per i gravi fatti accaduti nel campo situato sull’isola di Lesbo, in Grecia, che ospita più di 13.000 rifugiati provenienti da Siria, Afghanistan, Pakistan, Camerun, Congo, Iran, Eritrea e Iraq. Denuncia inoltre
“le condizioni disumane in cui questi fratelli e sorelle, costretti a fuggire, come Gesù Cristo, si trovavano e continueranno a trovarsi, finché non ci sarà un corridoio umanitario sicuro nell'Unione Europea”.
Red Clamor quindi chiede l’apertura di corridoi umanitari nell’Unione Europea, previsti dalla sua legislazione; individuare un luogo sicuro a cui venga garantito l’accesso ai rifugiati ed il rispetto dei loro diritti umani; prevenire la tentazione di accelerare i processi di ritorno dei profughi, che non risolvono la situazione; adottare le misure sanitarie necessarie per la protezione dal Covid-19; proteggere i rifugiati dalle aggression xenofobe della popolazione locale. “E’ urgente – ribadicono – un cambiamento della politica migratoria e di asilo, perché abbia un autentico volto umano”. (SL) (Agenzia Fides 14/9/2020)


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