AFRICA/ERITREA - Chiude la Scuola italiana di Asmara, prezioso polo educativo

lunedì, 14 settembre 2020 scuola   coronavirus   istruzione   giovani  

Asmara (Agenzia Fides) - La scuola italiana di Asmara ha chiuso i battenti. Nata nel 1903, ha superato il periodo del colonialismo, il protettorato britannico, il periodo del Negus, quello della dittatura comunista e la guerra civile. Per decenni è stata un punto di riferimento prima per i ragazzi italiani (figli e nipoti dei coloni) e poi dei ragazzi eritrei o dei figli di coppie miste italo-eritree. Non si può immaginare Asmara senza la scuola italiana" - osserva all'Agenzia Fides Joseph Zeracristos, religioso vincenziano eritreo . "E' un polo culturale importante per tutto il Paese, un punto fondamentale nel sistema scolastico nazionale. Anche se recentemente, considerato l’impoverimento del Paese e gli alti costi per la frequenza, era diventata una scuola per i figli delle élite eritree".
Che cosa ha portato alla chiusura, pochi giorni prima che in Italia iniziassero le lezioni? Nel 2012 Italia ed Eritrea hanno sottoscritto un'intesa per la comune gestione dell'istituto (che era di proprietà dello Stato italiano e si configurava come una scuola privata). Questo accordo prevedeva la creazione di una commissione tecnica mista. Ma, se Asmara ha subito nominato i propri membri, Roma non l'ha fatto. Questa prima mancanza ha irritato non poco il regime di Asmara. Inoltre negli anni sorsi, sotto gli ultimi tre governi, l’Italia ha approvato una serie di provvedimenti che hanno, di fatto, svuotato l’istituto del personale italiano, creando carenze nell’organico.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’epidemia di coronavirus. Durante l’emergenza, la preside italiana ha deciso l'avvio a marzo della "didattica a distanza" senza preavvisare il governo di Asmara( anticipando di poco la scelta del ministero dell’Istruzione). Tanto è bastato per irritare l’esecutivo eritreo che ha deciso di chiudere definitivamente la scuola, revocando la licenza e recedendo dall'Accordo tecnico bilaterale del 2012.
Osserva Rosy, un’ex allieva: "Si tratta di una decisione che mi lascia triste e amareggiata. Noi studiavamo in italiano ma, contemporaneamente, seguivamo lezioni di amarico e tigrino (le lingue di Etiopia ed Eritrea, ndr). Ci veniva insegnato a guardare la realtà con una prospettiva interculturale. Chiudere la scuola italiana ad Asmara è quindi come chiudere un occhio sul mondo. Questa scelta impoverisce tutti: gli italiani, che perdono una presenza importante nel Corno d’Africa, e gli eritrei, che in quelle aule hanno imparato a pensare anche con occhi diversi".
Nell’istituto erano presenti tutti gli ordini di scuola: materna, elementari, medie, superiori (liceo scientifico, ragioneria, geometri, liceo delle scienze sociali). I diplomi rilasciati ad Asmara erano riconosciuti del ministero dell'Istruzione italiano e da quello eritreo. I ragazzi e le ragazze che qui si diplomavano potevano iscriversi alle università italiane senza la necessità di dover sostenere esami di ammissione o di lingua. «I geometri e i ragionieri - continua Rosy - erano ricercatissimi perché veniva loro riconosciuta una preparazione particolarmente seria e approfondita. La loro professionalità ha aiutato l'Eritrea a crescere».
La chiusura interrompe un legame storico tra Eritrea e Italia, che affonda le radici nell'era del colonialismo ma che è proseguito successivamente. «È triste sapere che la scuola italiana è stata chiusa – osserva amaro abba Mussie Zerai, sacerdote eritreo dell’eparchia di Asmara -. Per decenni ha rappresentato un punto di unione tra due culture che, per effetto della storia (a volte anche tragica), si sono incontrate. Recidere questo legame significa tagliare un cordone ombelicale che univa Italia ed Eritrea».
Secondo abba Mussie si perderà anche un prezioso strumento per formare le nuove generazioni. «Questa scuola – conclude il sacerdote – poteva diventare un canale privilegiato per formare quei ragazzi e ragazze che saranno i cittadini e le cittadine del futuro. Dalle aule sarebbero potute uscire le classi medie che avrebbero potuto accompagnare l’Eritrea in un nuovo percorso di crescita sociale ed economica. Speriamo che Roma e Asmara trovino un accordo e la scuola possa riaprire».
(EC) (Agenzia Fides 14/9/2020)


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