AMERICA/CILE - La scuola dopo la pandemia: fortificare il rapporto scuola-famiglia

lunedì, 6 luglio 2020 istruzione   società civile   scuola   giovani   coronavirus  

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La scuola dopo la pandemia: fortificare il rapporto scuola-famiglia

Santiago (Agenzia Fides) - Uno dei più grandi problemi del Cile è la Pubblica Istruzione: per decenni, i diversi sistemi di governo sono riusciti a proporre metodi nuovi e forme diverse per ristrutturare il sistema educativo del paese. Quando questo compito sembrava avere preso la giusta direzione, i movimenti sociali insieme a gruppi di studenti si sono mobilitati per manifestare contro le autorità e il sistema che non funzionava. Adesso, con la pandemia di Covid 19, la situazione è diventata ancora più critica.
La direttrice della Rete Educativa San Tommaso d'Aquino, la professoressa Sandra Urrutia Bravo, ha presentato ieri su un giornale nazionale, cosa significa ripensare la scuola. "Abbiamo bisogno di fortificare il rapporto scuola-famiglia e così sviluppare l'autonomia degli studenti" ha sottolineato.
"Siamo in una situazione - sostiene l'esperta - in cui l'istruzione è stata colpita duramente, a causa della pandemia. L'ambiente scolastico e l'ambiente di apprendimento sono cambiati, costringendo i sistemi educativi a utilizzare strumenti tecnologici per garantire il diritto a bambini e adolescenti di ricevere istruzione".
“Dai sondaggi condotti su studenti e genitori, abbiamo ottenuto informazioni molto rilevanti che ci hanno permesso di migliorare, ad esempio, le lezioni online. Abbiamo formato più di 600 insegnanti nell'uso della piattaforma Classroom e abbiamo rafforzato la figura del dirigente scolastico, in modo che sia colui che accompagna non solo gli studenti, ma anche le loro famiglie. Ma abbiamo trovato come problema la mancanza d'autonomia degli studenti".
Per quanto riguarda i risultati del sondaggio studentesco, la professoressa Sandra Urrutia evidenzia i seguenti dati: il 91,8 degli intervistati non è favorevole a tornare alle lezioni faccia a faccia se la pandemia non è sotto controllo, per paura di essere infettati. Ma ci sono altri problemi significativi: il 64,8% considera noiosa la lezione online e il 55,1 lamenta una debole connessione a Internet.
"Si tratta di un dato importante, le difficoltà derivano dal contesto sociale in cui vivono. Abbiamo un indice di vulnerabilità elevato (79% Educazione di Base elementare e 82,2% Educazione Media), pertanto nelle famiglie dei nostri studenti ci sono problemi di sovraffollamento, povertà, genitori e madri senza lavoro. Ci sono difficoltà con la connessione a Internet e con la qualità di tale connessione, insieme alla mancanza di incoraggiamento e alla noia."
La conclusione è comunque positiva: "Siamo accompagnati da 150 anni di storia, di esperienza e, come dicono i nostri Vescovi, da questa pandemia 'non ci salviamo da soli', ma in comunità. Nel nostro caso, accompagnando i nostri studenti, i genitori e i tutori, gli insegnanti, gli assistenti educativi e i responsabili dell'insegnamento".
(CE)(Agenzia Fides 6/07/2020)


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