VATICANO - Benedetto XVI in visita ufficiale al Presidente della Repubblica italiana: “il Popolo italiano, non solo non rinneghi l'eredità cristiana che fa parte della sua storia, ma la custodisca gelosamente e la porti a produrre ancora frutti degni del passato”

venerdì, 24 giugno 2005

Roma (Agenzia Fides) - Questa mattina, 24 giugno, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato al Palazzo del Quirinale per la Visita Ufficiale al Presidente della Repubblica Italiana, On.le Carlo Azeglio Ciampi. Lungo il tragitto, in Piazza Venezia, il Santo Padre ha ricevuto il saluto del Sindaco di Roma. Al Palazzo del Quirinale, il Santo Padre è stato accolto dal Presidente della Repubblica, quindi dopo l’esecuzione degli Inni Pontificio e Italiano, il Papa e il Capo dello Stato hanno raggiunto il Salone dei Corazzieri per la presentazione delle Personalità facenti parte dei rispettivi Seguiti. Dopo una sosta nella Cappella Paolina, il Santo Padre e il Presidente della Repubblica si sono intrattenuti per il colloquio privato. Successivamente, nel Salone delle Feste, rispondendo all’indirizzo di saluto del Capo dello Stato italiano, il Papa ha ringraziato il Presidente ed il popolo italiano per la calorosa accoglienza dimostrata nei confronti del Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa universale. “Da parte mia - ha proseguito il Papa - assicuro anzitutto la cittadinanza romana, e poi anche l’intera Nazione italiana, del mio impegno a lavorare con tutte le forze per il bene religioso e civile di coloro che il Signore ha affidato alle mie cure pastorali”.
Il Papa ha quindi ricordato l’importanza dell’annuncio del Vangelo, a servizio “non solo della crescita del Popolo italiano nella fede e nella vita cristiana, ma anche del suo progresso sulle vie della concordia e della pace” e di come, una volta accolto, questo renda anche la comunità civile “più responsabile, più attenta alle esigenze del bene comune e più solidale con le persone povere, abbandonate ed emarginate”. Parlando delle relazioni tra la Chiesa e lo Stato italiano, Benedetto XVI ha sottolineato che “l’autonomia della sfera temporale non esclude un’intima armonia con le esigenze superiori e complesse derivanti da una visione integrale dell’uomo e del suo eterno destino”.
Nel ribadire l’impegno della Chiesa “a mantenere e promuovere un cordiale spirito di collaborazione e di intesa a servizio della crescita spirituale e morale del Paese”, il Papa ha espresso l’augurio che “il Popolo italiano, non solo non rinneghi l'eredità cristiana che fa parte della sua storia, ma la custodisca gelosamente e la porti a produrre ancora frutti degni del passato... In virtù della sua storia e della sua cultura, l’Italia può recare un contributo validissimo in particolare all’Europa, aiutandola a riscoprire quelle radici cristiane che le hanno permesso di essere grande nel passato e che possono ancora oggi favorire l’unità profonda del Continente.”
Tra le preoccupazioni che accompagnano l’inizio del suo servizio pastorale sulla Cattedra di Pietro, il Santo Padre ha citato la tutela della famiglia fondata sul matrimonio, riconosciuta anche nella Costituzione italiana (art. 29), il problema della difesa della vita umana dal suo concepimento fino al suo termine naturale e il problema dell’educazione e conseguentemente della scuola. “La Chiesa, abituata com’è a scrutare la volontà di Dio iscritta nella natura stessa della creatura umana, vede nella famiglia un valore importantissimo che deve essere difeso da ogni attacco mirante a minarne la solidità e a metterne in questione la stessa esistenza. Nella vita umana, poi, la Chiesa riconosce un bene primario, presupposto di tutti gli altri beni, e chiede perciò che sia rispettata tanto nel suo inizio quanto nel suo termine, pur sottolineando la doverosità di adeguate cure palliative che rendano la morte più umana. Quanto alla scuola, poi, la sua funzione si connette alla famiglia come naturale espansione del compito formativo di quest’ultima. A questo proposito, ferma restando la competenza dello Stato a dettare le norme generali dell’istruzione, non posso non esprimere l’auspicio che venga rispettato concretamente il diritto dei genitori ad una libera scelta educativa, senza dover sopportare per questo l’onere aggiuntivo di ulteriori gravami”.
Infine il Santo Padre ha augurato “un continuo progresso della Nazione sulla via del benessere spirituale e materiale”, esortando tutti i cittadini e tutte le componenti della società “a vivere ed operare sempre in spirito di autentica concordia, in un contesto di dialogo aperto e di mutua fiducia, nell’impegno di servire e promuovere il bene comune e la dignità di ogni persona”. (S.L.) (Agenzia Fides 24/6/2005, righe 46, parole 679)


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