AFRICA/ANGOLA - Un missionario: nella periferia di Luanda i più poveri sono sempre i più generosi

martedì, 16 giugno 2020 coronavirus   povertà   solidarietà  

Luanda (Agenzia Fides) – “Qui nella grande periferia nord di Luanda, quartiere di Kikolo, per ora si sopravvive: i casi di infettati dal Covid-19 sono molti di più di quelli che dichiara il governo” scrive all’Agenzia Fides P. Renzo Adorni, sacerdote della Società per le Missioni Africane. “Dalle stime della società civile in tutta l’Angola sarebbero qualche migliaio, invece del centinaio dichiarato nelle cifre ufficiali. In maggioranza è gente giovane e anche ragazzi, ma i morti sono pochi. E poi ‘Dio è africano’, come dice qui la gente, e si prende cura di loro con più benevolenza" – aggiunge il missionario impegnato nella parrocchia Bom Pastor.
"Certamente la nostra gente ha più forza e anticorpi - osserva - dovuti anche alle varie pandemie subite durante la loro storia. Comunque ora siamo passati dal ‘coprifuoco’ allo ‘stato di calamità’: Luanda è sempre isolata e accerchiata dall’esercito. Non si esce e non si entra dalla nostra Provincia. Sono presidiati anche i corsi d’acqua che fanno da frontiera della Provincia. Ma almeno hanno permesso di tenere il mercato all’aperto tre giorni alla settimana, altrimenti la gente sarebbe morta di fame.”
“Nella nostra periferia di Luanda - spiega p. Adorno - c’è gran caos: il grande mercato di Kikolo è ancora chiuso perché il governo vuole delimitarlo con una recinzione lunga alcuni chilometri. I piccoli commercianti hanno allora trasformato le vie del quartiere in un immenso e caotico mercato. E tutti così tutti si riversano per le strade, spinti dalla fame e dal bisogni di beni di prima necessità. Come parrocchia ci siamo attivati per venire incontro alle necessità dei più indigenti e disperati. Abbiamo già distribuito aiuti alimentari a qualche centinaio di persone in estremo bisogno. Dato che siamo un po' più liberi di riprendere le attività religiose, ho già cominciato a ricevere le persone nel nostro ufficio parrocchiale (naturalmente con mascherina, i 2 metri di distanziamento, e il disinfettante ). Confesso, ascolto i problemi personali e della comunità e raccolgo l'offerta che, in autotassazione, i nostri cristiani fanno per sostenere economicamente la parrocchia. È proprio vero che sono sempre i più poveri i più generosi: è davvero l’obolo della vedova!”
Il missionario sottolinea che "il problema più grave si porrà quando domenica 21 giugno sarà permesso di riprendere le celebrazioni delle messe nelle loro chiese": “È un rebus trovare il modo per impedire l’assalto alla nostra chiesa del Buon Pastore (da 21 anni affidata a noi missionari della SMA), dopo tre mesi di astinenza eucaristica per i nostri cristiani. Alla messa delle 7 sono circa 1.500 i normali partecipanti; i ragazzi e bambini alla messa delle 9 sono 600-700. E poi ancora la messa delle 11, con un migliaio di giovani. Abbiamo poco spazio in cortile, occupato dai lavori di costruzione per l’ampliamento della chiesa. Per non parlare della decina di cappelle disseminate sul territorio della parrocchia, dove i catechisti organizzano la preghiera domenicale. Le chiamiamo cappelle, ma sono piuttosto grandi e molto frequentate"”
Parlando poi delle condizioni imposte dalle autorità sanitarie, p. Renzo sottolinea il grande lavoro dei volontari del servizio di accoglienza e gli scout all’entrata e all’uscita della cappella per fare disinfettare le mani e le scarpe all’entrata, portare la mascherina, mantenere 2 metri di distanza. “Qui siamo solo due preti: p. Jacques (ivoriano, di 43 anni, non in perfetta salute) ed io che ho 81 anni. Il pericolo sarà in luglio: il governo ha deciso la riapertura delle scuole, benché da tanti esperti di salute e di ordine pubblico si consigli di non farlo. Le scuole sono dappertutto sovraffollate, migliaia di alunni stipati in ambienti insufficienti. Il numero medio di alunni per classe è superiore a 50, inoltre le scuole pubbliche mancano persino di servizi igienici. Da noi è abituale vedere gli insegnanti (e anche gli alunni) andare a chiedere alle case vicine il permesso di usare i loro wc.”
Nota allora il missionario: “Come si potranno tenere le distanze di due metri nella nostra scuola parrocchiale? Forse dovremo organizzare tre turni per giorno, per diminuire il numero degli alunni. Ma ci vorrebbero più insegnanti, dunque aumenteranno i costi del personale. Questa è la nostra realtà quotidiana: che il Signore continui a proteggere l’Angola".
(RA/AP) (Agenzia Fides 16/6/2020)


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