ASIA/FILIPPINE - I Vincenziani: la legge anti-terrorismo porterà sofferenza, violenza, impunità

martedì, 9 giugno 2020

Manila (Agenzia Fides) - "Noi, Famiglia Vincenziana nelle Filippine, chiediamo al nostro governo di affrontare la povertà e le sofferenze del nostro popolo, aggravate da una crisi sanitaria causata da un temuto virus COVID-19. Dobbiamo prenderci cura dei poveri perché sono i più colpiti. Sono già spaventati e minacciati, non solo dal virus ma anche dalla fame e dal dolore. Non dovremmo minacciarli di più con le leggi oppressive, che mettono in pericolo le loro vite e libertà": è quanto afferma un comunicato della Famiglia Vincenziana nelle Filippine, che unisce 14 tra congregazioni religiose, maschili e femminili, e organizzazioni laicali che si riconoscono nel carisma di San Vincenzo de' Paoli, criticando la recente legge antiterrorismo approvata dal parlamento delle Filippine.
"Ci opponiamo fermamente al disegno di legge antiterrorismo perché non garantisce la soluzione al problema, ma prevede piuttosto le violazioni dei diritti, in particolare dei poveri e degli indifesi. Per noi e per i nostri partner impegnati in missione, la legge antiterrorismo è riprovevole", si legge nel testo giunto all'Agenzia Fides.firmato da Suor Maria Ana Rosario G. Evidente, e da p. Gregorio Banaga, Provinciale della "Congregazione della Missione" (padri Lazzaristi) nelle Filippine
In primis si rileva che "con una definizione così imprecisa di terrorismo , a seconda dell'interpretazione delle forze dell'ordine - dal tramare l'assassinio del presidente all'espressione di malcontento per cause legittime - qualsiasi dissenso politico o ideologico diventa sospetto".
Il messaggio nota, inoltre, una violazione del diritto alla privacy e i poteri troppo ampi del nuovo "Consiglio antiterrorismo", creato nello stesso provvedimento, che "sembrano usurpare quelli dei tribunali legittimi". Una persone sospetta può essere arrestata senza mandato, può essere trattenuta per 14 giorni; e i suoi beni congelati. "Queste misure sono sicuramente contro il diritto a un giusto processo", si osserva.
Si registra anche il pericolo della impunità: "Non abbiamo dimenticato gli anni bui della legge marziale e i successivi abusi di militari e di polizia contro il popolo, in particolare contro i poveri, i popoli indigeni e i difensori dei diritti umani che sono stati vittime di tali qbusi", nota il messaggio.
I Vincenziani proseguono: "Chiediamo ai nostri legislatori e leader politici di ricordare che sono innanzitutto i filippini che devono proteggere, promuovere e difendere i diritti umani nella terra e della popolazione. Preghiamo che elaborino leggi e politiche che garantiscano un migliore servizio ai poveri. Non abbiamo bisogno del disegno di legge antiterrorismo se la giustizia è rispettata nel nostro paese"
"Ai suoi tempi - si legge - San Vincenzo si prese cura delle migliaia di rifugiati poveri e affamati causati dalla prolungata guerra in Lorena (1635-1643) causata dalle politiche del Primo Ministro Richelieu. Per difendere i poveri, ha affrontato il potere, che per lui era la causa principale della loro sofferenza". Sull'esempio del santo, il messaggio invita i membri della Famiglie Vincenziana e tutti gli uomini di buona volontà a difendere e proteggere i diritti e il benessere delle persone, in particolare i più poveri e i più vulnerabili, e a tutelare il bene comune della popolazione filippina. (PA) (Agenzia Fides 9/6/2020)


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