AFRICA/NIGERIA - Covid-19, Mons. Kaigama saluta la riapertura delle chiese: “Mai dimenticare l’aspetto spirituale in crisi come questa”

martedì, 9 giugno 2020 coronavirus   vescovi   chiese locali   spiritualità  

Abuja (Agenzia Fides) – "Lo spirituale è un elemento centrale dell'umanità, non si può escluderlo dalla vita delle persone” ha affermato Sua Ecc. Mons. Ignatius Ayau Kaigama, Arcivescovo di Abuja, salutando la revoca del divieto di raduni religiosi nelle chiese e in altri luoghi di culto della Nigeria, decretata il 1° giugno, dalla Task Force presidenziale nigeriana sul Covid-19.
Mons. Kaigama ritiene che con l'apertura dei luoghi di culto “ha prevalso la ragione” e che “il governo ha visto la grande importanza di un approccio spirituale a questa crisi. Stavano tentando di risolverlo dal punto di vista medico, scientifico e sociale, certamente importanti, ma stavano dimenticato che quello spirituale è un grande aspetto che deve essere preso in considerazione. Ora che ci è permesso di celebrare nuovamente vedremo la differenza. Dio interverrà, attraverso le nostre preghiere individuali e attraverso la nostra assemblea liturgica. Quindi aspettiamo l'intervento di Dio, è già in atto e ne arriveranno altri” auspica l’Arcivescovo di Abuja,
Mons. Kaigama aggiunge: "Privare i fedeli del culto comune non è stato molto utile, sì, siamo consapevoli che dovevamo prendere tutte le precauzioni. Ora che le cose sembrano andare abbastanza bene, alle persone è permesso di tornare a partecipare alla messa, ringraziamo il governo federale e ringraziamo tutti coloro che sono intervenuti”.
La riapertura dei luoghi di culto, che erano stati chiusi due mesi fa nell’ambito delle misure di prevenzione del Covid-19 si basa sul rigoroso rispetto delle linee guida e dei protocolli di sicurezza emanati dall’apposita task force.
Secondo il Centro africano per il controllo e la prevenzione delle malattie, a partire dal 2 giugno, la Nigeria - il paese più popoloso dell'Africa - aveva il maggior numero di casi di coronavirus nella regione dell'Africa occidentale e il terzo più alto del continente, dietro il Sudafrica e l'Egitto.
Il 1° giugno, il Centro per il controllo delle malattie della Nigeria ha riportato 10.578 casi confermati, con 3.122 guariti e 299 decessi. Il 2 maggio, il numero di casi confermati era di 2.388, con 85 morti.
A maggio la Conferenza Episcopale nigeriana ha offerto al governo tutte le 425 strutture sanitarie gestite dalla Chiesa da utilizzare come centri di isolamento. Inoltre, alcuni sacerdoti con esperienza in epidemiologia sono stati inviati come volontari nei centri sanitari.
Le diocesi e le parrocchie di tutto il paese hanno anche distribuito pacchi di generi di prima necessità comprendenti cibo, maschere, disinfettanti per le mani e guanti a coloro che sono stati privati del lavoro a causa delle misure di prevenzione contro il coronavirus. (L.M.) (Agenzia Fides 9/6/2020)




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