ASIA/FILIPPINE - Campagna della società civile e dei leader cattolici: "No" alla nuova Legge anti-terrorismo  

giovedì, 4 giugno 2020 terrorismo   criminalità   politica   società civile   diritti umani  

Manila (Agenzia Fides) - Una larga parte della società civile nelle Filippine ha lanciato una campagna per opporsi alla nuova controversa legge anti-terrorismo appena approvata in Parlamento. Attivisti per i diritti umani, leader cattolici, avvocati, accademici, sacerdoti e religiosi hanno sollevato un vivace dibattito, mentre il Congresso delle Filippine ha approvato ieri, 3 giugno, la Legge antiterrorismo del 2020. Nella Camera dei rappresentanti 173 legislatori hanno dato voto favorevole, 31 sono stati i contrari e 29 gli astenuti. Il disegno di legge, per entrare in vigore, attende la firma del presidente Rodrigo Duterte, una mera formalità dato che il suo governo ne è stato il promotore.
Prima che il Congresso votasse sulla nuova misura, il presidente Duterte ha dichiarato che "il disegno di legge era urgente in quanto doveva contenere la minaccia di atti terroristici" per tutelare la sicurezza nazionale e promuovere il benessere generale".
Secondo gli attivisti "la nuova legge fa un uso eccessivamente ampio e amorfo dei termini "terrorismo di atto terroristico", che potrebbero essere usati per silenziare ogni dissenso verso il governo e ridurre drasticamente i diritti umani e le libertà civili, reprimere gli oppositori politici.
Ai sensi della nuova legge, un cittadino può essere arrestato senza mandato giudiziario e subire un provvedimento detenzione di 14 giorni, su ordine di un nuovo organismo istituito dalla stessa legge, il "Consiglio anti terrorismo", anche in assenza dell'accusa formale di un tribunale. Si permette la sorveglianza, intercettazioni telefoniche e l'invasione della privacy di qualsiasi individuo per il semplice sospetto di essere un presunto terrorista, anche senza alcuna prova di illeciti commessi.
Il provvedimento, inoltre, revoca sanzioni pecuniarie per chi dispone un arresto immotivato e rimuove altre garanzie esistenti contro gli abusi da parte di agenti di polizia, "aumentando così la probabilità di grave impunità per cattiva condotta da parte delle forze statali", nota all'Agenzia Fides p. Daniel Pilario, sacerdote e teologo di Manila.
L'avvocato Mel Santa Maria, preside dell'Institute of Law della Far Eastern University, ha affermato che "il disegno di legge sarà una spada mortale in mano a qualsiasi despota". Jose Manuel Diokno, Decano della facoltà di Legge all'Università De La Salle diretta dai Fratelli delle Scuole Cristiane ha detto : “Secondo la legge si possono arretare le persone semplicemente per ordine del Consiglio. Questo meccanismo è simile agli atti compiuti durante l'era del dittatore Ferdinando Marcos".
In una dichiarazione pubblica inviata a Fides, diversi leader cristiani, preoccupati per l'erosione dei diritti umani, notano che "la nuova legge potrebbe essere abusata quanti desiderano dominare sul popolo, cancellando l'opposizione e reprimere anche il dissenso legittimo. Questo disegno di legge causerà un ulteriore restringimento dello spazio democratico e un indebolimento del dibattito pubblico che sarà dannoso per la nostra nazione". I leder cristiani ritengono non necessario il nuovo disegno di legge perché le leggi esistenti sono già abbastanza efficaci per combattere criminalità e terrorismo." I nostri poveri sono già gravati da povertà e sofferenze di ogni tipo . Hanno bisogno di leggi positive per aiutarli a vivere in dignità e pace ", aggiungono.
Tra i firmatari della nota, vi sono il Vescovo Broderick Pabillo, Amministratore Apostolico di Manila, il Vescovo Gerardo Alminaza di San Carlos, il Vescovo Reuel Norman Marigza del Consiglio nazionale delle chiese nelle Filippine e il Vescovo Rhee Timbang della Chiesa indipendente filippina.
(SD-PA) (Agenzia Fides 4/6/2020)


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