EUROPA/ITALIA - In tempo di Coronavirus è sempre attuale l'impegno del Beato Scalabrini, in prima linea nelle calamità

martedì, 2 giugno 2020 coronavirus   migranti   istituti missionari  

Roma (Agenzia Fides) – “Oggi più che mai, in tempo di pandemia, è attuale l’impegno del Beato Giovanni Battista Scalabrini, che fu in prima linea durante quelle calamità che lo ricordano come protagonista di una quotidiana, generosa e nascosta beneficienza alle tante persone bisognose, al punto che fu definito ‘principe della carità’. Oggi lo festeggiamo perché segno di un uomo in grado di percepire i bisogni maggiori della sua epoca, con la passione del missionario, nelle speranze, nei drammi e nelle contraddizioni del suo tempo”. A sottolinearlo è suor Neusa de Fatima Mariano, Superiora generale delle suore Missionarie di San Carlo Borromeo/Scalabriniane, in una nota inviata all’Agenzia Fides in occasione della Festa del Beato Giovanni Battista Scalabrini, fondatore della Congregazione, il 1° giugno.
“La sua festa, quest’anno, cade in un momento particolare, in cui tutto il mondo è in ginocchio a causa della pandemia da Covid-19 – aggiunge suor Neusa – E’ anche l’anno dei 125 anni di fondazione della nostra Congregazione, che ci porta a ricordare la donazione fedele di ogni missionaria scalabriniana”. La Superiora generale parla del fondatore come di un uomo dal “carattere forte e amabile, concreto e creativo”, con “capacità organizzative” che lo hanno portato a sostenere i migranti italiani che andavano con speranza in America Latina. “In Scalabrini troviamo un rinnovato stimolo a continuare e crescere nella nostra identificazione carismatica con lui, che alimenta il cammino e la risposta vocazionale quotidiana, che fa abitare con il cuore le migrazioni – aggiunge – Per avere uno ‘stile scalabriniano, con un volto femminile del carisma, non possiamo ripetere ciò che il beato Scalabrini ha fatto con i migranti del suo tempo, ma ispirandoci alla sua testimonianza evangelica abbiamo una missione da conservare, un’eredità da trasmettere, frontiere da abitare come luoghi di interrelazione”. Alle suore scalabriniane, alle formande, ai laici, la superiora ha chiesto di “fare di questa celebrazione un’occasione per far conoscere il beato Giovanni Battista Scalabrini e la sua opera sempre attuale, per risvegliare la sua devozione”. (SL) (Agenzia Fides 2/06/2020)


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