ASIA/TERRA SANTA - Organismi ecumenici all’UE: dite no all’annessione illegale di territori palestinesi

mercoledì, 13 maggio 2020 medio oriente   geopolitica  

twitter

Gerusalemme (Agenzia Fides) – L’Unione Europea non può rendersi «complice» dell’annessione illegale di territori palestinesi annunciata dal prossimo governo israeliano, e deve reagire a tale scenario con misure commisurate almeno a quelle adottate dalla stessa UE in risposta all'annessione della Crimea da parte della Russia. Così è scritto in una lettera- appello diffusa dai responsabili del World Council of Churches (WCC) e del Middle East Council of Churches (MECC, Consiglio delle Chiese del Medio Oriente).
La lettera è firmata congiuntamente dalla professoressa libanese Souraya Bechealany, Segretario generale del MECC, e dal teologo rumeno Ioan Sauca, Segretario generale ad interim del WCC. L’appello è indirizzato a Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, e ai ministri degli esteri di tutti i Paesi che fanno parte dell’Ue, e che dovrebbero affrontare insieme venerdì 15 maggio la questione della potenziale annessione israeliana di territori palestinesi.
Qualsiasi annessione unilaterale della Cisgiordania – scrivono i firmatari dell’appello - costituirebbe una grave violazione del diritto internazionale. L’appello cita le recenti dichiarazioni di Nickolay Mladenov, coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente secondo il quale l’annessione unilaterale di ulteriori territori palestinesi da parte di Israele «assesterebbe un colpo devastante» alla soluzione due popoli-due Stati, alla ripresa dei negoziati e agli sforzi per promuovere la pace in Medio Oriente.
Nell’appello viene citato anche Michael Lynk, relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967, secondo cui l'incombente annessione è «una cartina di tornasole politica per la comunità internazionale», e non potrà essere fermata con semplici prese di distanze verbali.
L’Alto rappresentante Josep Borrell, citato anche lui nell’appello, ha già dichiarato che l'UE non riconosce la sovranità israeliana sul territorio palestinese e che continuerà a monitorare attentamente la situazione, agendo di conseguenza.
Il WCC e il MECC, oltre a chiedere eventuali reazioni che abbiano la stessa portata di quelle messe in atto dalla Ue davanti alla annessione russa della Crimea, sottolineano che un’ulteriore annessione unilaterale israeliana di territori dovrebbe avere come conseguenza anche la sospensione dell’accordo di associazione tra Ue e Israele..
«L'annessione unilaterale ulteriori parti del territorio rimasto ai palestinesi – si legge nella parte conclusiva dell’appello - non può portare alla giustizia o alla pace, ma solo a una maggiore ingiustizia, espropriazione, crescenti tensioni, destabilizzazione regionale e ulteriore erosione del rispetto del diritto internazionale. L'UE non deve essere complice - per inazione o reazione inadeguata - in queste conseguenze».
Intanto oggi, 13 maggio, a 72 anni esatti dalla dichiarazione di istituzione dello Stato d’Israele, vede la luce il nuovo governo israeliano guidato da Benyamin Netanyahu. La cerimonia d’insediamento avviene alla presenza del segretario di Stato USA Mike Pompeo. Nato sull’onda dell’emergenza da coronavirus, il nuovo esecutivo secondo diversi analisti ha tra i suoi obiettivi quello di estendere dal prossimo luglio ls sovranità israeliana un 30 per cento della Cisgiordania, con una legge che Netanyahu si prepara a presentare alla Knesset, e che sarebbe approvata senza problemi grazie all’appoggio del Partito “Bianco e blu” di Benjamin Gantz e a quello dei Laburisti (formazioni politiche entrate entrambe nel nuovo governo). (GV) Agenzia Fides 13/5/2020).


Condividi: