OCEANIA/AUSTRALIA - Slitta il "Consiglio Plenario" della Chiesa causa Covid-19: prosegue la fase di "ascolto e discernimento"

mercoledì, 15 aprile 2020 coronavirus   chiese locali   fede  

Sydney (Agenzia Fides) – Sarà un prezioso momento di incontro, riflessione, progettazione del futuro: il “Consiglio Plenario”, definito dagli organizzatori come “la più alta forma di riunione delle Chiese locali australiane dal 1937”, è una tappa fondamentale nel cammino della Chiesa cattolica in Australia. Il raduno era fissato, nella sua prima sessione, ad Adelaide dal 4 all’11 ottobre 2020 ma, data la pandemia Covid-19, si è deciso di posporre l’assemblea al 2021, quando era già prevista una seconda sessione (fissata dal 28 giugno al 3 luglio). Come appreso dall’Agenzia Fides, gli organizzatori confermano che il Consiglio comunque avrà luogo, anche se aggiustando i tempi e la programmazione generale. Vi prenderanno parte i delegati delle 34 diocesi australiane, la cui nomina è stata appena ratificata, Nel messaggio inviato all’Agenzia Fides dalla Conferenza episcopale dell’Australia, si riporta anche il messaggio inviato ai delegati dal presidente del Consiglio Plenario, il salesiano Timothy Costelloe, Arcivescovo di Perth, che prende atto con dispiacere del necessario rinvio ma conferma la volontà di tenere l’importante assemblea.
“In un momento della storia della nostra Chiesa che non avevamo mai vissuto prima – nota l’Arcivescovo – con la sospensione delle messe in tutto il Paese e nel mondo, l'annuncio dei nostri delegati è una fonte di grande gioia per il popolo di Dio in Australia. Chiediamo ai cattolici in tutto il paese e nelle Chiese locali di pregare per il discernimento in corso in vista del Consiglio, e in particolare per i delegati che svolgeranno un ruolo determinante nel definire la via che la Chiesa d’Australia dovrà seguire nel prossimo futuro”.
Tra i delegati vi sono quelli che partecipano di diritto, come Vescovi, vicari generali, vicari episcopali, direttori di seminari e di istituzioni teologiche e superiori di congregazioni religiose; tra quelli nominati ad hoc vi sono, poi, i laici e i rappresentanti di organizzazioni ecclesiali di vario tipo, tra cui quelle educative e sociali.
A tal proposito, Mons. Costelloe ha spiegato: "I Vescovi di tutto il paese hanno lavorato molto a livello locale con i leader delle loro diocesi, per la scelta dei nomi. Essendo consapevoli del gran numero di rappresentanti del clero che devono essere chiamati in virtù del loro ruolo, era importante dare priorità ai laici, in particolare alle donne e ai giovani. Siamo lieti di essere stati in grado di ridurre l'età media, aumentare la percentuale di laici e la percentuale di donne nell'elenco generale dei delegati”.
Il Consiglio Plenario è stato indetto dalla Chiesa australiana per riflettere sul cammino da compiere in relazione alle sfide della società contemporanea. Per garantire un discernimento più profondo ed un dialogo più accurato, l’appuntamento si svolgerà in due sessioni.
Il cammino di preparazione coinvolge da oltre un anno tutta la comunità cattolica australiana, attraverso la traccia: “Cosa pensi che Dio stia chiedendo all’Australia in questa epoca?”, concretizzata in due fasi: la prima intitolata fase di “Ascolto e dialogo”; la seconda chiamata fase di “Ascolto e discernimento”, che delinea l'agenda e i temi da affrontare nel Consiglio Plenario. (LF-PA) (agenzia Fides 15/4/2020)


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