AMERICA/ARGENTINA - 500 anni dalla prima messa: “La nostra vita riacquisti sapore, desiderio, entusiasmo per metterla al servizio dei più poveri”

venerdì, 3 aprile 2020 animazione missionaria   evangelizzazione   papa francesco   chiese locali   coronavirus  

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Río Gallegos (Agenzia Fides) - Nel 500° anniversario della prima Messa in territorio argentino, nel 1520, nell'attuale città di Puerto San Julián, Santa Cruz, il Vescovo di Rio Gallegos, Mons. Jorge García Cuerva, ha celebrato il 1° aprile nella sede del Vescovado una messa di ringraziamento senza la presenza di fedeli. Le misure adottate per contenere la pandemia di Covid-19 hanno imposto infatti di annullare le manifestazioni previste da tempo per questo giubileo (vedi Fides 11/3/2020; 18/3/2020).
Papa Francesco ha inviato una lettera per esprimere la sua vicinanza. Sebbene a causa della pandemia in questi giorni l'umanità sembri camminare "con il volto triste" come i discepoli di Emmaus, ha scritto il Papa, Dio è sempre in mezzo a noi nel sacramento dell’Eucaristia e ci incoraggia a camminare. "La presenza di Gesù nell'Eucaristia che, silenziosamente e discretamente, ci accompagna da oltre 500 anni – scrive il Papa -, è il sacramento dell'alleanza che Dio ha voluto suggellare con il suo popolo, con il nostro popolo: Lui è in mezzo a noi, sostenendo il cammino. Questa certezza che abbiamo ereditato dai nostri genitori e nonni è la riserva spirituale che ha accompagnato, plasmato e forgiato l'anima della nostra Nazione e che vogliamo plasmi anche il futuro dei nostri figli e nipoti”.
Nella sua omelia, il Vescovo ha preso spunto dal brano evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci: “Alzando gli occhi, Gesù vide una grande moltitudine che andava da Lui e li vedeva bisognosi, li vedeva affamati". In questo periodo di pandemia, ha detto, “i bisogni della nostra gente sembrano moltiplicarsi e, pertanto, può sorgere la tentazione di guardare dall'altra parte”. Per questo motivo, ha ricordato che "il nostro sguardo è un riflesso della misericordia di Gesù, che continua a scegliere i peccatori, gli scartati della nostra società".
Di fronte alla sofferenza, alla solitudine, alla povertà e alle difficoltà di tante persone a causa della pandemia, il Vescovo ha invitato a chiedersi "Cosa possiamo fare?". “Possiamo offrire quel poco che abbiamo… Sicuramente abbiamo qualche ora di tempo, un po' di talento, ... Chi di noi non ha i suoi ‘cinque pani e due pesci’? Li abbiamo tutti! ", E ha aggiunto:" Se siamo disposti a metterli nelle mani del Signore, saranno sufficienti perché nel mondo ci sia un po' più di amore, di pace, di giustizia e di gioia. Dio è in grado di moltiplicare i nostri piccoli gesti di solidarietà”.
Riferendosi alla celebrazione dei 500 anni della prima Messa, Monsignor García Cuerva ha commentato che “questo 1° aprile ci aspettavamo di essere a San Julián e di vivere tre giorni di incontro e di celebrazione, venuti in molti da tutta la diocesi e da altre parti del paese e dall'estero”. Quindi ha sottolineato: “500 anni dopo quell'impresa, chiediamo al Signore Eucaristia che anche la nostra vita riacquisti sapore, desiderio, entusiasmo e la mettiamo al servizio dei fratelli più poveri, affinché il desiderio di Gesù possa diventare realtà; la civiltà dell'amore, nella logica della fraternità, nella logica del dare, dell'incontro nella diversità; perché nessuno si salva da solo, come ci ha detto il Papa, siamo tutti nella stessa barca, in mezzo alla tempesta, remando insieme; poi ci sediamo tutti alla sua mensa, la mensa dell'Eucaristia, la mensa del Pane della Vita". (SL) (Agenzia Fides 3/4/2020)


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