ASIA/MEDIO ORIENTE - Consiglio delle Chiese del Medio Oriente: domenica 22 marzo preghiamo insieme, in questo tempo di Quaresima e di pandemia

sabato, 21 marzo 2020 medio oriente   chiese orientali   ecumenismo   quaresima   coronavirus  

Beirut (Agenzia Fides) – Nel tempo dell’epidemia globale da Coronavirus il Consiglio delle Chiese del Medio Oriente (Middle East Council of Churches, MECC) invita tutti a fare di domenica 22 marzo una giornata di preghiera «in spirito di comunione fraterna», innanzitutto per intercedere «per le persone contagiate dal virus e le loro famiglie, per le squadre mediche e sanitarie che rischiano la vita per accompagnare e prendersi cura dei malati, così come per tutti i responsabili della salute pubblica, affinché il Signore li guidi e li ispiri a compiere i passi che possono contenere l'epidemia e far fronte alle sue conseguenze sociali, economiche ed ecologiche». Domenica prossima – si legge in un comunicato diffuso dal MECC venerdì 20 marzo «le nostre menti e i nostri cuori, uniti nella diversità delle nostre comunità, susciteranno un'ardente preghiera di intercessione per il mondo che affidano a Dio, "Padre di ogni misericordia e di ogni conforto" (2 Corinzi 1, 3 e mettere tutta l'umanità e il creato nelle sue mani, nella speranza di vedere restaurato, tra gli uomini e all'interno delle nostre società, una solidarietà vivente, uno spirito di unità cristiana e umana animato dall'amore divino. Possa Dio concederci» scrivono i responsabili del MECC nel loro appello «lo spirito di responsabilità, fedeltà e coraggio verso i fratelli e le sorelle e verso la creazione, affinché la Luce del Cristo risorto possa risplendere nel mondo, e vincere sul male e sulla morte».
L’invito alla preghiera del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente è preceduto da una intensa riflessione spirituale sulla Quaresima, nel tempo particolare vissuto in particolare dalle popolazioni mediorientali. «La Quaresima» si legge tra l’altro nel messaggio «è un appello a ritirarsi, alla preghiera, alla penitenza e alla conversione che la Chiesa presenta attraverso una richiesta di perdono indirizzata a Dio e ai fratelli e alle sorelle, per prepararsi al passaggio (Pasqua) dalle tenebre alla luce e dalla morte alla risurrezione. I Padri della Chiesa - ricorda il messaggio diffuso dal MECC - hanno spesso paragonato questo passaggio alla traversata del deserto compiuta dal Popolo di Dio nel suo cammino verso la Terra Promessa, il luogo privilegiato dell'alleanza e della nuova vita. Durante questa traversata, il popolo affronta le difficoltà della vita, gli ostacoli che sorgono e le tentazioni. Ma allo stesso tempo, riceve l'alleanza, i comandamenti e la salvezza di Dio. Nell'attraversamento del deserto, Dio rivela al suo popolo lo splendore del suo volto abbagliante, la sua gloria, la sua misericordia e il suo amore» E in maniera analoga, «durante i quaranta giorni della Quaresima, i fedeli sperimentano il passaggio dall’ "uomo vecchio" alla libertà dei figli di Dio, acquistata dalla risurrezione di Cristo dai morti. Attraverso il digiuno, la preghiera e la misericordia, riconoscono la loro debolezza umana e il loro peccato e si convertono a Dio. A loro viene quindi concessa la grazia di contemplare lo splendore divino che appare sul volto di Gesù, il Figlio che pende sulla croce per amore degli uomini suoi fratelli, un amore che ama fino alla fine. Riscoprono anche il significato di fratellanza. La Quaresima è così animata da questo profondo desiderio di raggiungere la luce della risurrezione e di sperimentare la novità della vita eterna che i fedeli ricevono in abbondanza dallo Spirito Santo».
Nel messaggio, si riconosce che «attraversare il deserto temporale e spirituale durante questa Quaresima si rivela particolarmente difficile e difficile quest'anno a causa di guerre, emigrazione, sfollamenti, catastrofi ed epidemie. Non dimentichiamo che viviamo anche in un momento di alienazione spirituale e abbandono dei valori umani. Ma in tutto ciò, non abbiamo paura e non cediamo alla confusione perché "Dio è con noi", come cantiamo nel salmo»..
Anche l’isolamento imposto dall'epidemia – riconosce il testo diffuso dal Consiglio delle Chiese del Medio Oriente - «ci blocca nel deserto per paura di possibili contaminazioni e della morte. Tuttavia, la chiamata di Dio ci invita ad avere "i nostri occhi fissi su Gesù che è all'origine e alla fine della fede" (Ebrei 12: 2), perché cammina con noi e ci guida in questi tempi difficili. Nel suo amore, attingiamo forza e coraggio per trasformare il deserto della nostra Quaresima e del nostro isolamento in tempo di conversione, riconciliazione, sostegno reciproco, solidarietà, aiuto reciproco e aiuto per i più svantaggiati, i malati e i rifugiati attraverso la profonda esperienza della nostra fraternità umana, radicata nell'amore di Dio per gli uomini. Inoltre, da Lui attingiamo la forza per vivere questo tempo come un un momento di rinnovamento interiore, che ci riporta al vero significato della nostra esistenza, ai valori spirituali e umani». (GV) (Agenzia Fides 21/3/2020).


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