ASIA/FILIPPINE - Appello ai cattolici: l'epidemia di coronavirus si vince anche con la preghiera del Rosario

Dagupan (Agenzia Fides) - “L'epidemia della paura dell'ignoto si sta diffondendo e bisogna tornare alle radici della nostra fede cattolica. Non lasciamo Dio fuori dalla minaccia del Covid19. La nostra prima armatura da combattimento contro ogni malattia è la preghiera. Non esiste cura senza che Dio lo desideri. Non possiamo vincere la malattia senza Dio": lo afferma in una Lettera pastorale, pervenuta all'Agenzia Fides, l'Arcivescovo Socrates B. Villegas, alla guida della comunità di Lingayen Dagupan e Presidente della Conferenza episcopale delle Filippine. L'Arcivescovo esorta i cattolici a intensificare la preghiera e la penitenza, mentre la "salute pubblica" attraversa una situazione di emergenza, nella nuova epidemia di coronavirus (Covid-19),
 L'Arcivescovo ha scritto: “Dio ha poteri al di là delle scienze umane. L'emergenza Covid-19 non deve essere affrontata senza la fede in Dio e senza fiducia nella forza della preghiera. Anche se confidiamo nel potere dell'intelligenza umana per le invenzioni e le cure mediche, più di ogni altra volta, abbiamo più bisogno di Dio. Le persone hanno bisogno del Signore. Il mondo riposa nelle mani amorevoli di Dio ".
“Il Covid-19 - rileva l'Arcivescovo - è un invito per una maggiore preghiera e più penitenza. Restiamo informati attraverso i mass media sulla malattia, ma non dimentichiamo di pregare. Se rimaniamo a casa, preghiamo il Rosario a casa con la famiglia. Non lasciamo passare un giorno senza il rosario in famiglia. La nostra Beata Madre in molte delle sue apparizioni ci ha insegnato che le preghiere possono fermare le guerre e le catastrofi naturali ".
Il Presidente dell'Episcopato filippino esorta a ricordare due noti eventi della storia nazionale: “Non bisogna dimenticare la battaglia chiamata La Naval de Manila del 1646 (quando gli spagnoli respinsero l'attacco delle navi olandesi, affidandosi alla Regina del Rosario, ndr) e la rivoluzione pacifica EDSA del 1986. Se trentanni fa abbiamo fermato i carri armati con le corone del Rosario e i nostri antenati hanno difeso la fede cattolica nella battaglia della baia di Manila nel 1646 pregando il Rosario, perché ignoriamo o dubitiamo ancora del potere del Rosario per fermare ogni malattia e male?".
"Il mistero del Covid 19 sta attaccando non solo la nostra salute corporale ma anche la vita spirituale e i valori cattolici. Dobbiamo essere cauti ed essere saggi", ha esortato il Presule.“Il nucleo della nostra fede è la comunione nell'amore e nella misericordia. Ci viene ora consigliato di vivere in isolamento l'uno dell'altro. Dal cercare il volto di Dio l'uno nell'altro, ora ci viene consigliato di guardare ai nostri vicini come possibili infetti, come minacce e non come fratelli " rimarca il testo dell lettera.
“Fede e responsabilità sociale sono gemelle. La nostra fede ci impone di lavorare per il regno di Dio. Fa parte della responsabilità sociale non diffondere disinformazione e fermare voci allarmanti. Ora abbiamo a che fare con la malattia come se Dio non avesse nulla a che fare con essa o non potesse farci nulla", ha detto. L'Arcivescovo ha suggerito a tutti di seguire il consiglio degli scienziati e degli esperti di medicina, senza dimenticare gli aspetti spirituali. “Dio si serve anche delle autorità del Dipartimento della Salute per guidarci. Preghiamo per loro. Resistiamo al panico e alla paura ", ha detto. "Non dimentichiamo la fede con le virtù come prudenza, speranza, misericordia , amore e disciplina: questo tempo mette alla prova le virtù cattoliche", ha aggiunto.
Dopo che il presidente Rodrigo Duterte ha annunciato per Manila la "quarantena di comunità" per almeno un mese, le diocesi hanno cancellato le Messe e tutti i servizi religiosi nelle chiese. “Viviamo un momento difficile per tutti. Dobbiamo pregare e fare penitenza per la sicurezza e la salute dell'umanità ", afferma a Fides Alex Rey, un cattolico di Manila. (SD-PA) (Agenzia Fides 16/3/2020)

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