ASIA/KAZAKHSTAN - Il Villaggio dell’Arca accoglie sfollati a causa di un incendio

mercoledì, 11 marzo 2020 solidarietà   bambini   accoglienza   società civile  

Almaty (Agenzia Fides) - “Alcuni giorni fa un incendio ha colpito una ‘Casa famiglia’ di Almaty. La struttura ospitava 22 bambini e 5 adulti, che da un giorno all’altro si sono trovati per strada, senza alcun posto dove andare. Data l’emergenza, abbiamo deciso di accoglierli nel nostro Villaggio: così la nostra famiglia è aumentata all’improvviso di 27 persone”. Lo racconta all’Agenzia Fides don Guido Trezzani, direttore di Caritas Kazakistan e missionario alla comunità del “Villaggio dell’Arca” a Talgar, nei pressi di Almaty, dove si accolgono bambini disabili, orfani o con difficoltà familiari.
“L’arrivo di questi ospiti ha portato una scossa notevole nell’economia domestica: ci stiamo adoperando per risolvere alcuni problemi, soprattutto per l’approvvigionamento del cibo. I nuovi accolti rimarranno presso il Villaggio dell’Arca per circa tre mesi, in attesa di una sistemazione alternativa e sperando che tutte le offerte che sono state fatte loro si concretizzino”, spiega il missionario.
Il Villaggio dell’Arca si appresta a vivere il ventesimo anniversario della sua presenza nella città di Talgar: “Vogliamo celebrare questo momento non con una semplice festa, ma con una iniziativa concreta: l’urgenza più grande è la ristrutturazione delle case. La nostra struttura è stata creata vent'anni fa in grande economia, quindi è giunto il momento di pianificare un rinnovo di tutti gli impianti, per il bene dei nostri bambini”, rileva don Trezzani.
Fondato il 1° giugno 2000, il Villaggio ospita generalmente circa 70 bambini, orfani o con famiglie a rischio alle spalle, e circa una trentina hanno handicap fisici e mentali. Dal 2007, nella struttura è stato realizzato un centro medico che dispone di un ambulatorio dentistico, uno radiologico ed uno fisioterapico. I primi passi sono stati mossi nel 1997, con l’accoglienza dei bambini di un orfanotrofio statale in via di chiusura. Oggi si accolgono anche ragazzi provenienti da famiglie distrutte dalla violenza o dall’alcolismo.
(LF) (Agenzia Fides 11/3/2020)


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