ASIA/VIETNAM - Coronavirus: le comunità cattoliche non disertano la messa domenicale

giovedì, 6 febbraio 2020 liturgia   preghiera   sanità  

Hanoi (Agenzia Fides) - La Chiesa cattolica in Vietnam ha adottato misure precauzionali nello svolgimento delle attività pastorali, rispetto al fenomeno della diffusione del coronavirus, ma i cattolici vietnamiti, animati da profonda fede, pur nella massima attenzione, non disertano in alcun modo la messa domenicale. Come ha detto il Vescovo Pierre Nguyen Van Kham, Vescovo di My Tho, Segretario della Conferenza episcopale cattolica del Vietnam, tutte le parrocchie, i conventi e le istituzioni nelle 27 diocesi cattoliche del paese sono state allertate: in nessuna chiesa si tengono riunioni, raduni o liturgie, se non strettamente necessarie, come la messa domenicale. I fedeli, durante quelle celebrazioni, ricevono la santa Comunione sulla mano e non in bocca.
“La maggior parte delle persone qui teme il contagio ed esce ben poco di casa. I bambini non vanno a scuola a causa del virus", racconta a Fides Maria Hong, donna cattolica di Hanoi. "Tutti siamo preoccupati e attenti ma non eccessivamente allarmati. Continuiamo a prenderci cura di noi stessi, a livello materiale ma anche spirituale, partecipando sempre alla messa domenicale in chiesa", riferisce. "Naturalmente chi ha sintomi influenzali resta in casa e non vi partecipa".
Il Vietnam ha allestito ospedali da campo con migliaia di posti letto per gestire un potenziale afflusso di casi di coronavirus, hanno detto i funzionari governativi che si occupano di sanità, mentre è in corso il rimpatrio di circa 950 cittadini vietnamiti dalla Cina, 21 dei quali sono a Wuhan. Il Vietnam condivide un lungo confine con la Cina e tra i due paesi vi sono stretti legami commerciali e turistici. Finora il Vietnam ha 10 casi confermati di coronavirus: tra loro tre persone senza alcun precedente di un viaggio in Cina. Attualmente sono in atto restrizioni sui viaggi ferroviari e stradali, mentre tutti i voli da e verso la Cina continentale sono sospesi.
Nel centro della città di Ho Chi Minh, dove sono stati confermati tre casi dei casi di infezione da coronavirus, due strutture commerciali sono state convertite in ospedali da campo con una capacità totale di 500 posti letto.
Ad Hanoi, due strutture militari sono state trasformate in centri di quarantena con capienza di 1.500 persone, mentre in due province nel nord del Vietnam, prossime al confine con la Cina, sono stati creati ospedali di emergenza per 3.000 pazienti. Il Vietnam centrale, hanno informato le autorità, i centri sanitari approntati possono accogliere fino a 3.700 pazienti. (SD-PA) (Agenzia Fides 6/2/2020)
 


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