AFRICA/SUD SUDAN - Tutta la Chiesa in Africa Orientale saluta la Dichiarazione di Roma per la pace in Sud Sudan

sabato, 18 gennaio 2020 pace   riconciliazione   vescovi  

Juba (Agenzia Fides) - “Sono felice di apprendere della firma di questa dichiarazione. La mia speranza e preghiera è che le due parti - il governo della Repubblica del Sud Sudan e l'opposizione - lo rispettino. Sapete che il Santo Padre è coinvolto; anche noi ne siamo coinvolti. Questa è la mia preghiera e speranza” ha dichiarato Sua Ecc. Mons. John Baptist Odama, Arcivescovo di Gulu in Uganda, commentando la Dichiarazione firmata a Roma il 13 gennaio, per mettere fine alla guerra in Sud Sudan. Mons. Odama, la cui arcidiocesi ospita molti rifugiati dal Sud Sudan, è anche lui fortemente coinvolto nelle iniziative interreligiose per la pace nel Sud Sudan.
La Dichiarazione è stata firmata grazie agli sforzi della Comunità di Sant’Egidio, che ha agito da facilitatore, dai membri della delegazione del governo centrale del Sud Sudan, dai rappresentanti dei Movimenti di opposizione sud sudanesi che non hanno aderito all'accordo di pace rivitalizzato del 2018 ad Addis Abeba (SSOMA) e da quelli delle opposizioni firmatarie dell'accordo.
L’accordo prevede: l'impegno "solenne" alla cessazione delle ostilità a partire dalla mezzanotte del 15 gennaio; l'impegno a discutere e a valutare insieme, a Sant'Egidio, i meccanismi per risolvere le divergenze; la garanzia per le organizzazioni umanitarie di poter operare nel Paese a sostegno della popolazione civile.
L’accordo è stato salutato dai Vescovi dei Paesi confinanti che aderiscono all’AMECEA (Associazione dei membri delle conferenze episcopali dell'Africa orientale). Il segretario generale dell'AMECEA P. Anthony Makunde, ha elogiato le iniziative prese da Sant'Egidio e da tutti i partner regionali e internazionali per portare una pace duratura nel Sud Sudan. “Come diceva San Paolo, quando un organo è malato, tutto il corpo si sente male. Pertanto, qualsiasi sforzo per portare la pace duratura nel Sud Sudan è a favore di tutta la famiglia AMECEA. Il nostro appello è ai nostri fratelli e sorelle nel Sud Sudan di ricambiare questi sforzi in modo da poter mettere insieme i nostri sforzi per questo sforzo comune” conclude P. Makunde.
Fanno parte dell’AMECEA le Conferenze Episcopali di Etiopia ed Eritrea; Kenya; Malawi; Sudan e Sud Sudan; Tanzania; Uganda e Zambia. Somalia e Gibuti hanno lo status di osservatori. (L.M.) (Agenzia Fides 18/1/2020)



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