AMERICA/REP. DOMINICANA - I Vescovi per le elezioni del 2020: “Come dominicani e come Pastori ci preoccupa tutto ciò che riguarda l'essere umano"

giovedì, 16 gennaio 2020 elezioni   situazione sociale   politica   violenza   corruzione   povertà   giustizia   donne   conferenze episcopali  

Santo Domingo (Agenzia Fides) - La Conferenza Episcopata Dominicana (CED), nella sua Lettera pastorale intitolata "Elezioni 2020: spazio per la partecipazione e l'impegno", che porta la data del 21 gennaio, “nel 60° anniversario della Lettera pastorale del gennaio 1960”, invita i candidati alle elezioni comunali di febbraio e a quelle generali di maggio, a presentare proposte basate sulla soluzione delle esigenze più urgenti del popolo dominicano, “evitando intrighi, calunnie e manipolazioni delle cosiddette campagne sporche, nonché lo spreco di risorse economiche in pubblicità eccessive”.
Nel lungo e dettagliato documento di 24 pagine, giunto all’Agenzia Fides, i Vescovi ricordano che nell’agenda delle azioni concrete dei candidati non devono mancare la lotta alla corruzione amministrativa, pubblica e privata, la difesa della vita della madre e del nascituro, la violenza cittadina e all’interno delle famiglie, i cambiamenti climatici, il rispetto dell'ordine giuridico e costituzionale. Inoltre sono necessarie politiche di gestione dell'immigrazione, investimenti nella sanità, nella giustizia e nella sicurezza sociale, politiche occupazionali, salari equi e riduzione della povertà.
Agli eletti ricordano che quanti assumono incarichi pubblici devono mettersi a servizio con sobrietà, educazione, saggezza, senso del governo, dignità, autenticità, trasparenza, saggezza e giustizia, in modo che non debbano "sentirsi indispensabili o arrivino a credersi dei messia politici”. Il Consiglio elettorale centrale “merita il nostro sostegno e quello di tutti i dominicani, soprattutto al fine di garantire un processo elettorale trasparente”, in quanto “non si può ammettere la pratica corrotta e illegale di acquistare e vendere schede davanti a tutti, senza agire contro questa infrazione elettorale".
A quanti mettono in dubbio il diritto della Chiesa ad esprimere la propria opinione su questioni politiche o sui processi elettorali, i Vescovi rispondono: “come dominicani e Pastori di questo popolo, ci preoccupa tutto ciò che riguarda l'essere umano". Inoltre sottolineano che la Chiesa rispetta la libertà di scelta, che il voto è un diritto e un dovere di coscienza che non deve essere motivato da interessi personali e che un vero esercizio democratico è possibile solo in uno Stato di diritto in cui la legge prevale "al di sopra di interpretazioni congiunturali e accomodanti".
Nella loro lettera, i Vescovi esprimono il desiderio che i leader politici firmino un patto nazionale di impegno sulle priorità per la società dominicana, "stilando un'agenda nazionale e provinciale che superi gli interessi personali e di gruppo a favore del benessere collettivo della nazione". Oltre ad una quota riservata per ricoprire cariche pubbliche, i Vescovi sottolineano la necessita di offrire maggiori opportunità per mostrare il valore incommensurabile della donna e la sua dignità, esprimendo anche la loro preoccupazione per il notevole aumento dei femminicidi.
Quest'anno la Conferenza Episcopale Dominicana commemora il 60° anniversario della Lettera pastorale pubblicata nel gennaio 1960 contro il regime di Rafael Leónidas Trujillo, firmata dai sei Vescovi di quel tempo, che “nell'esercizio della loro missione profetica”, alzarono la voce per reclamare la difesa dei diritti umani, il rispetto e la promozione della vita e della dignità umana. Quel documento “irradiò luce in un momento critico della vita nazionale, caratterizzata dalla sofferenza generalizzata imposta dalla tirannia”. Anche se oggi viviamo in una situazione diversa, evidenziano i Vescovi, “ci sono ancora molti ostacoli da superare per ottenere una migliore qualità della vita per tutti e per una ricomposizione sociale”. (SL) (Agenzia Fides 16/1/2020)


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