AMERICA/NICARAGUA - Il Card. Brenes chiede di continuare a impegnarsi per la liberazione di tutti i prigionieri politici e per la pace

martedì, 7 gennaio 2020 situazione sociale   politica   chiese locali  

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Il Card. Brenes chiede di continuare a impegnarsi per la liberazione di tutti i prigionieri politici e per la pace

Managua (Agenzia Fides) – Un invito a "coloro che hanno influenza a livello sociale e politico" a continuare ad adoperarsi affinché nel 2020 siano liberate tutte "le persone private della libertà", è stato rivolto dal Cardinale Leopoldo Brenes, Arcivescovo di Managua, nella festa dell'Epifania, il 6 gennaio. Ha anche chiesto alle autorità e ai gruppi di potere di iniziare a lavorare per la pace e di smettere di "squalificare gli altri". "Spero che continuino a fare i loro sforzi affinché quest'anno 2020 le nostre carceri possano essere liberate da quelle persone che sono private della loro libertà" ha detto il Cardinale Brenes subito dopo l'Eucaristia celebrata nella parrocchia Jesus Sacramenteto, a Managua. "Credo che ciò che ci manca è il senso d'unità come nazione; non c'è un progetto di paese. Il problema esiste perché non abbiamo amore per la patria, per il nostro paese" ha concluso.
L'Epifania, come festa cattolica, è molto sentita fra la popolazione nicaraguense, Mons. Rolando Álvarez, Vescovo della diocesi di Matagalpa, nella celebrazione nella sua diocesi, ha sottolineato che il senso di unità del Nicaragua si trova nel popolo: "L'unità del Nicaragua è già iniziata nel popolo, perché è il popolo nicaraguense a fare la sua storia, non dobbiamo aspettare che l'unità venga dall'esterno, è il popolo che deve continuare a rafforzare i legami di unità".
La situazione dei prigionieri politici in Nicaragua continua ad essere tesa. Dopo il rilascio da parte del governo di un gruppo di 91 prigionieri politici poco prima di concludere il 2019, le minace contro i leader contadini, sindacalisti e universitari, non solo sono continuate ma anzi aumentate.
Molti dei prigionieri politici "liberati" hanno denunciato una costante persecuzione e l’aggressione dei gruppi militari nei loro confronti: scritte dipinte sulle pareti delle loro case, spari durante la notte davanti a casa, con la presenza di auto militari e di gruppi a piedi.
Secondo la nota inviata a Fides, la Commissione interamericana per i diritti umani (IACHR) ha chiesto misure speciali di protezione per più di 15 persone che sono state arrestate nel tentativo di portare aiuti umanitari ai parenti dei prigionieri politici in sciopero della fame (vedi Fides 18 e 20/11/2019).
Sebbene non si conosca il numero preciso dei prigionieri politici ancora in carcere, la testimonianza di quelli liberati la sera del 30 dicembre sottolinea l’impegno, con perseveranza, discrezione ed insistenza, del Nunzio apostolico, per la liberazione dei detenuti politici come stabilito all'inizio dei dialoghi con il governo. "Il Nunzio non ha mai rinunciato, non ha mai smesso di insistere su quanto si era accordato e accettato, liberare tutti i prigionieri politici" ha detto José Adán Aguerri, membro dell'Alleanza Civica parlando ad una radio locale. Commento che poi ha scritto anche su Twitter il 30 dicembre 2019: "Oggi siamo pieni di speranza. Grazie a Dio stanno liberando i prigionieri politici, inclusi coloro che portavano acqua alla chiesa di padre Roman. Un riconoscimento speciale al Nunzio Apostolico per il suo lavoro umanitario e la sua partecipazione a questo sforzo".
(CE) (Agenzia Fides, 07/01/2020)


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