AFRICA/CONGO RD - Visita del Cardinale Ambongo tra le popolazioni dell’est, vittime dei massacri

venerdì, 3 gennaio 2020 guerre   massacri  

Kinshasa (Agenzia Fides) - Almeno una ventina di morti sono il bilancio dei massacrati compiuti nel Territorio di Beni, nel Nord Kivu nell’est della Repubblica Democratica del Congo, a fine dicembre, durante la visita nella diocesi di Butembo-Beni, del Cardinale Fridolin Ambongo Besungu Arcivescovo Metropolita di Kinshasa.
Il Cardinale si è recato nella regione il 27 dicembre, per incoraggiare la popolazione stremata dai continui attacchi attribuiti a un gruppo armato di origine ugandese, le ADF, che da una ventina di anni si è installato in questa zona della RDC.
Nel suo discorso pubblico a May-Moya, il Cardinale Fridolin Ambongo Besungu ha esortato gli abitanti a collaborare con l’esercito, la polizia e la Missione ONU nella RDC (MONUSCO) per fermare i massacri e ha ribadito che la Chiesa continuerà a pregare incessantemente il Signore perché questa tragedia finisca.
Durante la visita del Cardinale, purtroppo sono stati assaliti diversi villaggi dell’area. L’episodio più grave è quello di domenica 29 dicembre, quando nella notte i guerriglieri hanno assalito il villaggio di Apetina-Sana, uccidendo almeno 18 persone, tra cui 2 donne. Secondo una ONG locale (CEPADHO), con questo ultimo massacro sono 242 i civili uccisi nel Territorio di Beni dal 30 ottobre.
Sebbene attribuiti alle ADF questi massacri farebbero parte di un piano di spopolamento dell’area che vede la complicità di attori insospettabili. È quanto afferma una nota del 19 dicembre intitolata "Allerta: rischio imminente di una balcanizzazione dell’Est della RD Congo", della Commissione Diocesana di Giustizia e Pace (CDJP) di Butembo - Beni. La Commissione denuncia l’esistenza di un progetto mafioso volto a elaborare delle strategie per cedere l’Est del Paese a popolazioni non originarie del posto.
Per quanto riguarda la situazione di Beni, la Commissione Giustizia e Pace sostiene che le ondate di migrazioni di popolazioni dal piccolo Nord verso il grande Nord della provincia, con il pretesto di cercare terre coltivabili, spesso coincidono con l’aumento dei massacri e lasciano quindi intravvedere un programma ben preciso di occupazione delle terre degli autoctoni da parte di un gruppo non originario del luogo. La Commissione denuncia le complicità interne dell’esercito congolese e della classe politica e quelle esterne dei Paesi limitrofi della RDC. (L.M.) (Agenzia Fides 3/1/2020)


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