AFRICA/EGITTO - “È un paradosso che la piccola comunità cristiana locale, che lotta pacificamente ogni giorno per conservare la propria identità, debba subire le conseguenze del relativismo etico europeo” dice a Fides un sacerdote egiziano commentando la manifestazione di Madrid

giovedì, 16 giugno 2005

Il Cairo (Agenzia Fides)- “Come cristiano egiziano offre la mia solidarietà agli organizzatori e ai partecipanti della manifestazione di Madrid” dice all’Agenzia Fides p. Samir, sacerdote cattolico egiziano commentando la manifestazione di Madrid del 18 giugno promossa dal Forum Spagnolo della Famiglia (FEF) alla quale la Chiesa ha dato il suo sostegno.
“I cristiani egiziani sono una minoranza in un paese a maggioranza musulmana. Una delle caratteristiche che distingue il cristiano egiziano da un musulmano è proprio l’indissolubilità del matrimonio” dice p. Samir. “Secondo la legge islamica infatti esiste la possibilità per un marito di ripudiare la moglie. I cristiani egiziani invece non hanno il divorzio”.
“Di fronte però a iniziative legislative adottate da paesi europei che equiparano il matrimonio naturale alle unioni omosessuali, i musulmani dicono: “sono cose da cristiani”, coinvolgendo la comunità cristiana egiziana, la quale come detto ha invece un altissimo senso dell’identità familiare come istituzione naturale fondata da Dio” prosegue il sacerdote egiziano. “È un paradosso che la piccola comunità cristiana locale, che lotta pacificamente ogni giorno per conservare la propria identità, debba subire le conseguenze del relativismo etico europeo” conclude p. Samir. (L.M.) (Agenzia Fides 16/6/2005 righe 21 parole 233)


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