AMERICA/HAITI - I Vescovi: “inaccettabile che alcuni vivano nell’opulenza arrogante e scandalosa e la maggioranza languisca in una miseria vergognosa"

martedì, 3 dicembre 2019 situazione sociale   politica   violenza   povertà   conferenze episcopali  

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I Vescovi: “inaccettabile che alcuni vivano nell’opulenza arrogante e scandalosa e la maggioranza languisca in una miseria vergognosa"

Port au Prince (Agenzia Fides) – Come preparazione alla celebrazione del Natale, i Vescovi della Conferenza episcopale di Haiti hanno pubblicato un messaggio in cui chiedono alle autorità e ai leader dell'opposizione di essere autocritici e di pensare al bene del popolo, per arrivare a soluzioni che abbiano ripercussioni storiche per la dura realtà che vivono gli haitiani.
Sono ormai più di 40 i morti in questi ultimi due mesi di manifestazioni e proteste, che spesso finiscono in scontri violenti, per chiedere le dimissioni del Presidente della Repubblica Jovenel Moïse. "Non possiamo vivere in un paese dove non ci sono strade, niente acqua né ospedali. Non abbiamo nessun servizio" ha detto alla stampa internazionale uno dei manifestanti delle proteste ormai quotidiane.
Nel messaggio, pervenuto a Fides, i Vescovi di Haiti esprimono la loro solidarietà alla sofferenza degli haitiani: le famiglie che vivono il lutto dopo aver perso alcuni dei loro membri, coloro che sono ricoverati in ospedale per gravi problemi di salute, quelli che hanno perso le loro proprietà e quanti hanno dovuto lasciare le loro case.
"Serve un cambiamento che deve portare a una nuova Haiti, liberata dai mali abituali che l'hanno sempre colpita e che oggi raggiungono un'intensità intollerabile. Citiamo tra l'altro: disoccupazione, miseria, insicurezza, esclusione, impunità, delinquenza morale, manipolazione, corruzione, repressione e violenza" si legge nel testo.
La descrizione della situazione è molto chiara e i Vescovi la commentano secondo la visione del credente: "Sappiamo che non è la volontà di Dio. Il sistema desiderato da Dio, e che noi desideriamo, è quello che tiene conto del bene comune, del benessere di tutti i cittadini, offrendo loro pari opportunità di realizzarsi come persona umana fatta di dignità. Questo sistema deve anche essere attento alla sofferenza dei più vulnerabili e dei piccoli, promuovendone lo sviluppo integrale e mettendo in atto meccanismi che promuovano un'equa distribuzione della ricchezza. Perché è inaccettabile che alcuni vivano in un’opulenza arrogante e scandalosa e che la stragrande maggioranza languisca in una miseria vergognosa" denunciano i Vescovi.
Quindi evidenziano la fiducia delle persone, il coraggio e la capacità di andare avanti con determinazione, nonostante realtà come disoccupazione, povertà, insicurezza, esclusione, impunità e gli effetti delle azioni criminali. Per la Chiesa questa situazione deve condurre a una nuova Haiti.
Nella conclusione i Vescovi riflettono sul mistero dell'Incarnazione come svolta storica: "il Figlio di Dio è diventato uomo, Dio lo ha reso il Liberatore, il Salvatore dell'umanità. Sì, siamo a una svolta storica nella nostra evoluzione, come popolo e come nazione, per cambiare il nostro regime e il nostro sistema".
"Preghiamo per voi tutti, per i grandi protagonisti della scena politica del momento, in modo che il Dio Bambino li ispiri e che, grazie al senso di impegno, possiamo arrivare ad una normalizzazione della vita nazionale, per un Natale di gioia e pace, segnato dall'avvicinamento degli estremi e dal reciproco superamento di se stessi. Un Natale di questo tipo sarà anche l'inizio di un nuovo anno buono e felice per tutti": con questi auspici i Vescovi concludono il loro documento, firmato il 30 novembre, e pubblicato per l’inizio dell’Avvento.
La situazione nel paese è sempre più tesa, ancora università e scuole sono chiuse. Una dopo l'altra continuano le manifestazioni di gruppi sociali e politici contro le autorità del governo attuale. Questa volta sembra che tutta la popolazione si esprima contro la politica del Presidente. Il Presidente Moise tuttavia ha ribadito che non ha in programma di dimettersi dalla carica che ricopre dal 2017. Il periodo costituzionale per il quale è stato eletto è di cinque anni, ha ricordato (vedi Fides 23/10/2019).
Sebbene il problema della fornitura di combustibile sia stato risolto, causa che aveva scatenato le prime proteste popolari, gli haitiani continuano a manifestare contro la corruzione e la mancanza di servizi, oltre che per il costo della vita (vedi Fides 4/10/2019). In questa situazione neanche le Ong e gli organismi cattolici, come le congregazioni religiose, la Caritas o la Catholic Relief Services, riescono a svolgere il loro servizio, anzi, le loro sedi sono state saccheggiate e la violenza di alcuni gruppi di manifestanti ha impedite il loro lavoro (vedi Fides 1/10/2019).
(CE) (Agenzia Fides, 03/12/2019)


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