ASIA/PALESTINA - Betlemme, aumentano i pellegrini. Prolungato l’orario di apertura della Natività

mercoledì, 13 novembre 2019 medio oriente   luoghi santi   pellegrinaggi  

Betlemme (Agenzia Fides) – Continua ad aumentare l’afflusso di pellegrini e turisti a Betlemme, la città palestinese dove è nato Gesù, e anche per questo il Comitato presidenziale superiore per le questioni riguardanti le Chiese in Palestina ha annunciato lunedì 11 novembre di aver disposto un prolungamento dell’orario di apertura della Basilica della Natività, concordandolo con le tre realtà ecclesiali che condividono la gestione di quel Santuario. In vista dell’Avvento e delle celebrazioni natalizie, la Basilica della Natività si potrà visitare dalle 5 del mattino alle 8 di sera. Ramzy Khoury, Presidente del Comitato, ha confermato sul sito web di quell’organismo che la scelta di allungare i tempi di apertura della Basilica è direttamente connessa all’aumento consistente del numero di pellegrini e turisti sia locali che provenienti da ogni parte del mondo. Un fenomeno – riferisce il sito web del Patriarcato latino di Gerusalemme – che viene attestato anche dalle lunghe code di persone che devono aspettare fino a 2 ore per entrare nella grotta, il luogo dove secondo la tradizione è nato Gesù Bambino. La Basilica è ancora oggetto di importanti opere di restauro, che dovrebbero continuare fino al prossimo anno.
Betlemme e Gerusalemme Est – si legge in un comunicato stampa dell’Ufficio centrale palestinese di Statistica e del Ministero del Turismo e delle Antichità, pubblicato lo scorso settembre - “sono le principali mete sante per i turisti che vengono in Palestina”. Nella prima metà del 2019, i siti turistici e sacri in Cisgiordania hanno registrato l’afflusso di 1.726.560 visitatori, con un aumento del 17% rispetto allo stesso periodo del 2018. I dati statistici confermano Betlemme come meta prediletta dei pellegrini, soprattutto durante l’Avvento e il tempo del Natale.
Il costante aumento dell’afflusso di pellegrini e turisti in Terra Santa, registrato negli ultimi anni, rappresenta un dato oggettivo di grande rilievo, soprattutto se si tiene conto dei conflitti e delle convulsioni sociali, settarie e geopolitiche che continuano a tormentare l’area mediorientale. (GV) (Agenzia Fides 13/11/2019)


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