AFRICA/ETIOPIA - “No al tentativo di provocare una crisi etnica e religiosa” dice il Premier, Nobel per la Pace

lunedì, 28 ottobre 2019 violenza   pace  

Addis Abeba (Agenzia Fides) - “Un tentativo di provocare una crisi etnica e religiosa”. Così il Primo Ministro dell’Etiopia, Abiy Ahmed Ali, ha qualificato le violenze che hanno provocato la morte di 67 persone la scorsa settimana nel grande Paese del Corno d’Africa. Le violenze sono scoppiate il 23 ottobre ad Addis Abeba, la capitale, per poi estendersi alla regione di Oromia, a seguito della denuncia lanciata dall’attivista, Jawar Mohammed, di essere stato oggetto di un tentativo di assassinio o di rapimento da parte delle forze di sicurezza.
I sostenitori di Jawar Mohammed sono scesi nelle strade della capitale e in quelle di altre città, scontrandosi con le forze dell’ordine. Le violenze sono presto degenerate in scontri inter comunitari.
Jawar Mohammed è un attivista che ha avuto un ruolo importante nella rivolta dei giovani Oromo che ha costretto l’ex Premier Hailé Mariàm Desalegn a dimettersi nel febbraio 2018, aprendo la strada all’attuale Primo Ministro, Abiy Ahmed Ali. Quest’ultimo ha avviato un programma di riforme politiche e di riconciliazione nazionale e quest’anno ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace per come ha gestito la delicata fase di transizione politica, segnata dall’accesso alla Premiership di un Oromo, l’etnia maggiore del Paese che era stata finora emarginata dal potere, e per la pace raggiunta con l’Eritrea.
Jawar Mohammed, dopo essere tornato dagli USA dove viveva, ha iniziato a criticare le riforme avviate da Abiy Ahmed Ali, che mirano in prospettiva a ridurre le tensioni tra le diverse etnie del Paese.
Nel corso degli scontri sono state attaccate pure tre chiese copte ortodosse ed una moschea. (L.M.) (Agenzia Fides 28/10/2019)


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