AMERICA/NICARAGUA - Non si arresta sui social network la campagna di odio contro la Chiesa

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Non si arresta sui social la campagna di odio contro la Chiesa

Managua (Agenzia Fides) – La Chiesa cattolica ha tre caratteristiche: una, santa, cattolica e apostolica, ma ne manca un'altra, che dovrebbe essere inserita nel Credo, quella di essere perseguitata. A ricordarlo, riportando l’osservazione di altri, è stato l'Arcivescovo di Managua e Presidente della Conferenza episcopale del Nicaragua, il Cardinale Leopoldo Brenes, dopo la Messa celebrata domenica 13 ottobre alla Scuola Cristo Rey, a Managua. Il commento è sorto nel contesto della ripresa degli attacchi contro la Chiesa, ad opera del partito al potere. Fides, come altre agenzie di informazione, hanno ricevuto diverse segnalazioni che sui social network sono stati diffusi messaggi di incitamento all’odio verso la Chiesa cattolica e i sacerdoti, con macabre rappresentazione di manichini con la tonaca nera impiccati.
Il Cardinale Brenes ha comunque minimizzato questa campagna aggressiva, attribuendola a "ragazzi pigri, che non hanno nulla da fare" e che "cercano come distinguersi perché non hanno altro modo". Ha tuttavia riconosciuto che la Chiesa in Nicaragua è costantemente sotto assedio, in modo più frequente dopo il 18 aprile 2018. dopo che i Vescovi, testimoni e mediatori nel dialogo nazionale, avevano proposto come via d'uscita dalla crisi socio-politica del paese l’uscita di scena di Daniel Ortega e di anticipare le elezioni. Elezioni che dovevano essere libere, pulite e con piene garanzie democratiche, come ha affermato più di un membro della Chiesa in questi mesi (vedi Fides 01/04/2019).
Padre Edwin Román, parroco della chiesa San Miguel a Masaya, parlando alla televisione (“100% Noticias”) ha detto che gli autori intellettuali degli attacchi contro i Vescovi e contro la Chiesa in Nicaragua hanno guadagnato "un gradino più alto" come protagonisti e promotori di questa campagna. "Il mondo deve sapere chi sono coloro che promuovono l'odio in Nicaragua, sono sempre gli stessi autori di tanti morti e devono essere fermati" ha ribadito.
Padre Edwin Román ha spiegato alla stampa che non si tratta solo di sacerdoti, ma di ogni buon cittadino che desidera la giustizia, la libertà e la democrazia per il Nicaragua: “è sufficiente alzare la voce per chiedere queste cose per essere segnalati come nemici del governo. Non c'è bisogno di provarlo, lo dimostra la quantità di fratelli che sono in esilio" ha sottolineato il parroco di Masaya.
Nel concludere il suo intervento, padre Edwin ha ricordato una realtà: "Le aggressioni che la Chiesa sta vivendo oggi superano le aggressioni di coloro che furono vittime negli anni '80 durante la guerra civile nel nostro paese. Negli anni '80 c’era la dittatura di Somoza contro le braccia alzate con le armi, questa invece è una dittatura contro un popolo disarmato".
(CE) (Agenzia Fides, 17/10/2019)


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