ASIA/AFGHANISTAN - “Friday For Future” a Kabul: “Lottiamo per dare speranza alle generazioni future”

lunedì, 23 settembre 2019 ambiente   laudato si'   giovani   formazione   creazione  

Kabul (Agenzia Fides) - “Ci sono molti problemi in Afghanistan, legati alla paura della guerra e delle esplosioni. Ma, durante le nostre marce, pensiamo: noi giovani stiamo lottando per un futuro migliore, per dare alla prossima generazione una speranza. Avevamo già avviato da tempo alcune piccole attività per la tutela dell'ambiente ma, quando abbiamo scoperto che il mondo intero era impegnato in una campagna globale, abbiamo deciso di unirci alla sfida lanciata da Greta Thunberg. Lo abbiamo fatto perché crediamo che ogni paese debba opporsi alla crisi che coinvolge il nostro pianeta. Attualmente siamo attivi a Kabul, ma in futuro ci estenderemo anche in altre quattro province”. E’ quanto raccontat all’Agenzia Fides da Qais Murshid, membro del direttivo del movimento “Friday For Future - Afghanistan”, che accoglie giovani afgani soprattutto di Kabul.
“Il nostro obiettivo è lottare contro il riscaldamento globale e di ridurre l’impatto della plastica e dell'inquinamento atmosferico. Ci impegniamo, inoltre, nella costruzione della cultura della cura ambientale”, spiega il giovane attivista.
Il movimento afghano, racconta, è nato a luglio 2019: “La nostra prima marcia ha coinvolto oltre 200 persone, mentre la seconda è stata molto più ampia: si sono uniti moltissimi cittadini, non siamo stati in grado di sapere il numero esatto di partecipanti. L’iniziativa è stata accolta davvero bene, perché moltissime persone hanno finalmente assunto consapevolezza del problema del riscaldamento globale e che la crisi ambientale riguarda anche il nostro paese”.
Le questioni ecologiche dell’Afghanistan, rileva il giovane, “differiscono da quelle di altri paesi. I due problemi principali sono la contaminazione dell'acqua e il forte inquinamento dell’aria. Inoltre, un fenomeno molto grave è costituito dall’alternarsi di siccità ed alluvioni: l'anno scorso abbiamo visto gente abbandonare le proprie zone di origine per la mancanza di acqua, ma al tempo stesso, delle inondazioni hanno ucciso persone e distrutto case e terreni agricoli. Le altre difficoltà sono legate allo smaltimento dei rifiuti ed alla mancanza di una sensibilità riguardante il rispetto dell’ambiente”.
La diffusione di una cultura della tutela della "Casa comune" è uno dei punti cardine dell’Enciclica “Laudato si’”. Secondo Papa Francesco, essa “non si può ridurre a una serie di risposte urgenti e parziali ai problemi che si presentano riguardo al degrado ambientale, all’esaurimento delle riserve naturali e all’inquinamento. Dovrebbe essere uno sguardo diverso, un pensiero, una politica, un programma educativo, uno stile di vita e una spiritualità che diano forma ad una resistenza di fronte all’avanzare del paradigma tecnocratico”. Lo spirito dei giovani afgani procede proprio in questa direzione. (LF) Agenzia Fides 23/9/2019)


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