AMERICA/NICARAGUA - Il governo vieta l’ingresso alla Commissione dell’OAS, per la Chiesa “è un vero peccato”

lunedì, 16 settembre 2019 diritti umani   aree di crisi   politica   situazione sociale   chiese locali  

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Il governo vieta l’ingresso alla Commissione dell’OAS, per la Chiesa “è un vero peccato”

Managua (Agenzia Fides) – "La Commissione dell'Organizzazione degli Stati americani (OAS) sul Nicaragua, composta da rappresentanti di Argentina, Canada, Stati Uniti, Giamaica e Paraguay, esprime il proprio disagio per la decisione del governo nicaraguense di vietare l'ingresso in Nicaragua dei suoi membri e ad un funzionario dell'Organizzazione, pervenuta oggi (15 settembre) attraverso una comunicazione della direzione generale della migrazione": questo il comunicato ufficiale diffuso dalla OAS. Il testo prosegue: "Il viaggio della Commissione in Nicaragua, previsto per il 16 e 17 settembre, era finalizzato all'adempimento del suo mandato di svolgere gli sforzi diplomatici ai massimi livelli al fine di cercare una soluzione pacifica ed efficace per la crisi politica e sociale in Nicaragua. La Commissione è stata nominata e formata il 30 agosto e deve presentare la sua relazione al Consiglio permanente dell'OAS entro 75 giorni".
Il comunicato precisa che il governo del Nicaragua era stato informato in via ufficiale di questa visita, in modo di avviare un dialogo definitivo, e conclude sottolineando che la Commissione ha deciso comunque di svolgere il proprio lavoro, e chiede alle autorità del Nicaragua di ripensare questa posizione "di fronte al deterioramento delle istituzioni democratiche e dei diritti umani in Nicaragua".
La comunità cattolica, informata di questa decisione, attraverso il Cardinale Leopoldo Brenes ha criticato l'atteggiamento del governo. Dopo la celebrazione della messa nella cattedrale di Managua, il Cardinale ha affermato: "E' proprio un peccato, il dialogo è importante. Il Santo Padre ha ripetuto in diverse occasioni che il dialogo è la chiave, la OAS viene riconosciuta come l’istituzione che promuove sempre il dialogo".
I nicaraguensi vivono nella speranza di un cambio radicale nella politica del paese. Solo 15 giorni fa è stata celebrata una messa per chiedere il rilascio dei prigionieri politici (vedi Fides 29/08/2019). Il rapporto dell'Alleanza Civica per la giustizia e la democrazia, in un nota inviata a Fides, informa che dei 126 prigionieri politici, 53 sono stati condannati, 37 sono sotto processo e 36 sono stati arrestati; 75 sono incarcerati nel sistema penitenziario di La Modelo, 38 nelle stazioni di polizia e 13 nell'ufficio di assistenza giudiziaria, noto come El Chipote.
La Chiesa cattolica ha guidato il primo tentativo di Dialogo Nazionale (vedi Fides 15/06/2018) ma il governo del presidente Ortega ha accusato vescovi e sacerdoti di essere "golpisti" solo perché spesso hanno assunto la difesa dei più deboli. Da quando sono iniziate le manifestazioni contro il governo, nell’aprile 2018, sono cresciute sempre di più le proteste per chiedere l'uscita di scena del presidente Ortega e le elezioni anticipate. Le dimostrazioni sono state messe sotto pressione dalle forze di sicurezza e dalle milizie filogovernative, provocando almeno 325 persone uccise, oltre 2.000 ferite e oltre 52.000 fuggiti dal paese, secondo la Commissione interamericana dei diritti umani.
(CE) (Agenzia Fides, 16/09/2019)


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