ASIA/COREA DEL SUD - La ricerca sugli embrioni e la clonazione sono pratiche che vanno dritte verso la distruzione della vita umana: documento dei Vescovi coreani

Seul (Agenzia Fides) - Nella nazione dove è più avanzata la ricerca sulla clonazione umana, la Chiesa fa sentire la sua voce.
L’uomo non può essere sottomesso a una scienza senza limiti, la libertà di ricerca va orientata e la scienza dev’essere servizio della vita umana e del bene per l’intera umanità: per questo pratiche come la clonazione e la ricerca sugli embrioni sono da condannare ed evitare senza alcuna remora. Lo affermano i Vescovi della Corea del Sud in un documento in cui si risponde alle conclamate ricerche del prof. Hwang Woo-suuk, dell’Universitò Nazionle di Seul, che aveva di recente annunciato la produzione di cellule staminali embrionali in laboratorio attraverso un processo di clonazione.
E’ stata la Commissione per la Dottrina, della Conferenza Episcopale, a diffondere un documento dal titolo “L’embrione umano è una Vita. Tutti eravamo Embrioni”, in cui i Vescovi criticano le ricerche o gli esperimenti sugli embrioni come atti gravemente immorali, perché sfruttano l’essere umano, riducendolo a un mero mezzo, e non ne rispettano la dignità umana.
I Vescovi notano che le ricerche del prof. Hwang procedono in una direzione sbagliata: quella della distruzione della vita umana o della sua produzione artificiale, attraverso un processo di clonazione.
Sebbene tutta la nazione sia in attesa di studi sulle cellule staminali embrionali, nella speranza che possano condurre a terapie utili a curare pazienti con patologie di gravi malattie degenerative, la Chiesa non può tacere le questioni di principio, che implica tale ricerca, si afferma.
“Questo non significa che la Chiesa cattolica chiuda gli occhi verso la sofferenza di pazienti con malattie incurabili e le loro famiglie”, si legge. “Ma le cellule staminali embrionali non sono l’unica strada per trattare quelle malattie incurabili. Si può incrementare, in modo alternativo, la ricerca sulle cellule staminali adulte” che, secondo studi scientifici, ha già dato risultati clinici e non solleva alcuna controversia dal punto di vista etico.
(PA) (Agenzia Fides 10/6/2005 righe 27 parole 275)