AFRICA/UGANDA- L’Arcivescovo Rugambwa a Kampala: “Gioia e Speranza” per i 50 anni del SECAM

lunedì, 22 luglio 2019 evangelizzazione   animazione missionaria   conferenze episcopali   congregazione per l'evangelizzazione dei popoli  

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L’Arcivescovo Rugambwa a Kampala: “Gioia e Speranza” per i 50 anni del SECAM

Kampala (Agenzia Fides) – “Questo Giubileo è motivo di Gioia e di Speranza. Gioia per i doni di grazia ricevuti in questi 50 anni e Speranza per l’opera da compiere con la grazia di Dio, negli anni venturi”. Così si è espresso l’Arcivescovo Protase Rugambwa, Segretario della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, nel suo intervento pronunciato ieri a Kampala, in occasione della XVIII Assemblea plenaria del SECAM (Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar) che segna la chiusura dell'Anno giubilare per i 50 anni del Simposio.
“La creazione del SECAM fu e rimane un autentico segno di Dio per la Chiesa in Africa – ha detto l’Arcivescovo portando il Messaggio della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli -. L’Organismo può diventare una grande forza per il futuro della Chiesa nel continente. In tal senso, desidero con tutto il cuore che questo anniversario segni per voi e per tutta la Chiesa in Africa un’occasione per riflettere sul rinnovamento spirituale e pastorale. Attingendo con gioia alle fonti di ispirazione dei fondatori del SECAM, fate che esso sia oggi motore di una Chiesa sorgente di speranza per le popolazioni africane”.
"Chiesa-Famiglia di Dio in Africa, celebra il tuo Giubileo! Proclamate Gesù Cristo, il vostro Salvatore" è il tema della ricorrenza, in linea con le Assemblee Speciali per l'Africa del Sinodo dei Vescovi, tenutesi a Roma nel 1994 e nel 2009, e concluse con la pubblicazione delle Esortazioni apostoliche post-sinodali Ecclesia in Africa di San Giovanni Paolo II e Africae Munus di Papa Benedetto XVI. “Il tema della vostra celebrazione giubilare – ha sottolineato l’Arcivescovo - stabilisce uno speciale legame tra passato e presente, ed evoca la missione della Chiesa nel continente africano”. A proposito dell’immagine di Chiesa Famiglia di Dio, particolarmente adatta per l'evangelizzazione dell'Africa, l’Arcivescovo ha citato al riguardo San Giovanni Paolo II, che auspicò una elaborazione della teologia della Chiesa-Famiglia “in tutta la ricchezza insita in tale concetto”, e Papa Benedetto XVI: “occorre impegnarsi a trasmettere i valori che il Creatore ha effuso nei cuori degli Africani dalla notte dei tempi”.
Quindi Mons. Rugambwa ha ricordato la prima visita di un Sommo Pontefice in Africa, nel 1969, quando il Santo Padre Paolo VI assisté a Kampala alla conclusione del Simposio dei Vescovi Africani, consacrò nuovi Vescovi indigeni, rese omaggio ai Martiri dell’Uganda da lui canonizzati nel 1964 e conferì i sacramenti del Battesimo e della Cresima a ventidue nuovi Cristiani Africani. In quella circostanza Paolo VI “offrì un messaggio forte che doveva portare la Chiesa in Africa ad avere coscienza di sé e del suo compito all’interno del continente: “Voi africani siete ormai i missionari di voi stessi”.”
“La valorizzazione delle culture africane, che oggi si traduce col concetto di inculturazione, è stata un punto importante nel magistero di San Paolo VI, non solo per l’Africa, ma soprattutto per l’Africa –ha evidenziato - . Paolo VI si iscrive tra i protagonisti delle culture africane intese come adeguate a esprimere la fede cristiana”. “Lo scopo dell’inculturazione, ieri come oggi – ha poi precisato -, è di far emergere una Chiesa autenticamente africana, sempre profondamente cristiana e cattolica, segno della presenza salvifica di Dio nel cuore delle realtà africane”.
Quindi, sulla scia delle consegne lasciate da Paolo VI, ha esortato il SECAM “a vivere l’«affetto collegiale», o la collegialità affettiva, da cui deriva la sollecitudine dei Vescovi per le altre Chiese particolari e per la Chiesa universale”, e ha sottolineato che “la Chiesa in Africa è chiamata a formare coscienze rette e recettive delle esigenze della giustizia, affinché maturino uomini e donne solleciti e capaci di realizzare l’ordine sociale giusto con la loro condotta responsabile”.
Nella conclusione, l’Arcivescovo Rugambwa ha esortato, facendo memoria di quanto il SECAM ha fatto per la crescita e lo sviluppo della Chiesa in Africa, a fare nostre le parole di Papa Francesco quando parla della necessità di trasformazione e conversione nella Chiesa: “Contando sull’aiuto del SECAM, la Chiesa in Africa, nelle sue componenti e strutture, è chiamata ad una permanente riforma di sé per fedeltà a Cristo”. (SL) (Agenzia Fides 22/7/2019)


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