AFRICA/ANGOLA - Missionario dal profondo del cuore: 10 mesi dal rapimento di padre Maccalli

lunedì, 15 luglio 2019

SMA

Luanda (Agenzia Fides) – “Le nostre comunità in Angola sono profondamente coinvolte e sensibili di fronte al rapimento di padre Pier Luigi Maccalli. La nostra gente soffre insieme a noi questa assenza, e spera con fede nel suo ritorno”, ha detto all’Agenzia Fides padre Ceferino Cainelli, missionario in Angola e da pochi giorni eletto nuovo Provinciale dei missionari italiani della Società per le Missioni Africane (SMA).
“Padre Walter Maccalli, fratello maggiore di p. Gigi rapito in Niger 10 mesi fa (vedi Fides 17/9/2018), è stato per 14 anni missionario SMA in Angola fino all'anno scorso. Per noi in Angola pensare a padre Gigi è anche pensare a p. Walter”, prosegue p. Cainelli. “I due fratelli Maccalli sono ‘missionari dal profondo del cuore’, come diceva il nostro fondatore Mons. De Brésillac. Portano la missione nel cuore e nel sangue. Per questo in Angola parlare del rapimento di p. Gigi significa essere uniti in modo tutto speciale a Walter e alla sua famiglia. In particolare nelle parrocchie rette dai padri SMA a Kikolo e Panguila, diocesi di Caxito, si continua a pregare nelle varie comunità e a sperare nella sua rapida liberazione. Il suo rapimento ci invita a vivere fino in fondo la missione al servizio del Regno di Dio, dove potremo un giorno, noi tutti, uomini e donne del mondo, chiamarci e riconoscerci come fratelli e sorelle. Le comunità cristiane continuano a pregare e ad offrire il proprio sacrificio per la liberazione. La gente si mostra vicina, chiedendoci spesso se ci sono notizie di lui, e manifestando il proprio sostegno discreto e caritatevole.”
Nel suo racconto a Fides p. Ceferino parla anche della recente visita Ad limina dei vescovi angolani al Papa. “I vescovi sono stati la voce del nostro popolo angolano e non hanno avuto paura di mettere in luce i problemi e le sfide della chiesa e della società odierna. La situazione di povertà di tanti nostri fratelli e sorelle è una delle grandi preoccupazioni che il nostro episcopato porta nel cuore. Papa Francesco ha incoraggiato, attraverso i nostri pastori, tutta la chiesa in Angola a continuare a lavorare per la giustizia, per la pace e per la riconciliazione. Il Papa ha invitato tutta la chiesa angolana a impegnarsi nella ricerca di soluzioni che contribuiscano a costruire una società più giusta e fraterna. Una nuova politica da parte del governo lascia intravedere cambi positivi. Come Chiesa dovremo ripensare, riflettere ed impegnarci per arrivare a quello spazio comune, in cui vivere tutti come membri di un’unica e medesima famiglia.”
Il nuovo Provinciale ha anche ricordato che quest’anno in Angola sono stati celebrati i 50 anni della creazione della Conferenza Episcopale di Angola e São Tomé (CEAST). “Tra le urgenze pastorali della chiesa angolana, nella quale opera la SMA, c’è tanto bisogno di investire risorse nella formazione dei laici: giovani, catechisti, animatori di comunità, leader di gruppi e movimenti”, insiste padre Ceferino. “Questa sfida è motivata dal loro grande desiderio di formazione, oltre che dalla loro grande disponibilità. Essendo una chiesa giovane e dinamica, non mancano tanti giovani che rispondono con gioia e generosità alla chiamata a seguire Gesù Cristo nella vocazione sacerdotale e religiosa.”
“Discernimento, accompagnamento e formazione di queste vocazioni costituiscono un’altra delle sfide della nostra missione. La chiesa angolana, sotto la responsabilità dei suoi pastori, sta investendo forze e mezzi per rispondere a questo invito, e continua a camminare fiduciosa sulle tracce del Buon Pastore,” conclude p. Cainelli.
(CC/AP) (Agenzia Fides 15/7/2019 Agenzia Fides)


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