ASIA/INDONESIA - Joko Widodo confermato presidente, i Vescovi: "Accettare il risultato del voto"

mercoledì, 22 maggio 2019 politica   diritti umani   minoranze religiose   società civile   terrorismo   pace  

Giacarta (Agenzia Fides) - "Le recenti elezioni presidenziali e legislative si sono rivelate le elezioni più impegnative della nazione, dal momento che centinaia di membri del comitato elettorale sono deceduti per il loro eccessivo carico di lavoro. Ora dobbiamo accettare la decisione della Commissione Elettorale: chiunque è stato scelto dal popolo e guiderà la nazione, certamente farà l'interesse comune. Vogliamo invitare i parlamentari eletti e i rappresentanti regionali eletti a tutelare sempre il bene comune e la giustizia sociale": lo dichiara all'Agenzia Fides l'Arcivescovo Agustinus Agus, alla guida dell'arcidiocesi di Pontianak, nella provincia di West Kalimantan, all'indomani dell'annuncio dei risultati del voto nella nazione indonesiana.
Ieri la Commissione Elettorale dell'Indonesia ha annunciato che il presidente Joko Widodo è il vincitore delle elezioni, dichiarando ufficialmente che Joko Widodo e il suo vice Ma'ruf Amin hanno ottenuto il 55,5% dei voti, rispetto al ​​44,5% di Prabowo Subianto e del suo vice Sandiaga S. Uno. Circa 85,6 milioni di indonesiani hanno votato a favore di Widodo su circa 154 milioni di elettori. Il presidente "Jokowi", 57 anni, inizia ufficialmente il suo secondo mandato.
La proclamazione della Commissione richiede l'approvazione di entrambi i candidati. Ma Aziz Subekti, delegato del candidato Subianto, ha rifiutato di convalidare il risultato ufficiale, dicendo: "Non ci arrenderemo nella nostra lotta contro ingiustizie, frodi e abusi". Si temono disordini e contestazioni in tutto il paese, organizzate già quest'oggi a Giacarta dal partito di Subianto, che ha annunciato un ricorso alla Corte costituzionale indonesiana. Al'indomani del voto il candidato dell'opposizione si era già autoproclamato vincitore rivendicando il 62% dei consensi, ma senza fornire alcuna "prova legale" credibile a sostegno di tale affermazione.
Già nel 2014, Subianto, sconfitto da Jokowi, aveva promosso un ricorso alla Corte Costituzionale indonesiana ma aveva perso la sua battaglia legale. Ora Subianto ha scelto la via della protesta di piazza. Tra i sostenitori di Subianto vi sono anche gruppi che promuovono la cosiddetta "protesta jihadista" , invitando alla sollevazione popolare. Le forze di sicurezza indonesiane stanno monitorando la situazione, anche per prevenire possibili attacchi terroristici che potrebbero destabilizzare la nazione.
Nelle ultime settimane la maggior parte dei partiti politici che avevano appoggiato Subiantio in campagna elettorale - come il Partito Democratico (PD) presieduto dall'ex presidente indonesiano Yudhoyono, il Partito del Mandato Nazionale (PAN), e il Partito della Giustizia e Prosperità (PKS) - hanno preso le distanze e non hanno condiviso questa linea politica, che delegittima il risultato del voto. (PA) (Agenzia Fides 22/5/2019)


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